lunedì 3 dicembre 2012
​Il New York Times rivela: il regime ha spostato gli armamenti e si preparebbe a utilizzarle contro i ribelli. Casa Bianca e Ue sono in allarme. Ma Damasco assicura: non le useremo. E l'Onu ritira il personale "non essenziale". 
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Stati Uniti ed europei hanno messo in guardia il presidente Bashar al Assad dall'usare armi chimiche contro i ribelli, dopo la notizia dello spostamento di questo tipo di armamenti "nei giorni scorsi". Lo scrive il New York Times. Secondo fonti israeliane c'è una apparente preparazione all'uso, ma potrebbe trattarsi di un "bluff". Gli avvertimenti sono stati trasmessi a Damasco attraverso la Russia. "L'attività che abbiamo monitorato suggerisce un qualche tipo di preparazione all'uso delle armi chimiche", afferma un funzionario Usa al Nyt, precisando che lo spostamento degli armamenti è di natura diversa da quello verificato mesi fa, quando gli arsenali vennero piazzati in "luoghi più sicuri", secondo quanto riferito dal regime siriano. I ribelli hanno lanciato l'allarme giorni fa, in concomitanza con il blackout del web e delle comunicazioni, temendo che Assad ricorra all'uso di questi armamenti per porre un argine all'avanzata degli insorti, che guadagnano terreno militarmente in tutto il Paese. E sempre il Nyt, ieri, ha scritto che il presidente si prepara alla "battaglia finale" per la difesa di Damasco. "È difficile capire cosa voglia fare Assad, ma abbiamo notato delle azioni che non abbiamo mai visto prima", afferma un funzionario israeliano, secondo il quale lo spostamento delle armi chimiche e gli apparenti preparativi per utilizzarle potrebbero essere "un bluff", "un avvertimento all'Occidente" per impedire un aiuto diretto ai ribelli. IL REGIME: NON LE USEREREMO"La Siria ribadisce che in nessuna situazione userà le armi chimiche contro il suo popolo": lo afferma il governo siriano alla tv. "La Siria difende il suo popolo e assieme al suo popolo lotta contro il terrorismo legato ad Al Qaida sostenuto da Paesi noti, primi tra i quali gli Stati Uniti".L'ONU RITIRA IL PERSONALE NON ESSENZIALEDopo 20 mesi di guerra civile e 40.000 morti le Nazioni Unite hanno deciso di ritirare dalla Siria "tutto il personale non essenziale", ponendo fine per ora alle missioni di aiuto in tutto il Paese tranne che a Damasco. Lo rende noto l'agenzia per gli aiuti umanitari.

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