lunedì 22 settembre 2014
I controlli a tappeto condotti nei tre giorni di coprifuoco hanno portato anche alla scoperta di 70 cadaveri. Il rischio delle "sepolture notturne".
«Così preghiamo con Ebola alle porte»
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​La Sierra Leone ha scoperto 70 cadaveri e 150 nuovi casi di Ebola dopo aver costretto a casa per gli ultimi tre giorni la popolazione della capitale Freetown per permettere controlli a tappeto da parte degli operatori sanitari e per intercettare i pazienti colpiti dal virus. Lo hanno annunciato le autorità."Abbiamo molti cadaveri da seppellire ma è normale dall'inizio dell'epidemia. Ora abbiamo almeno 150 nuovi casi", ha dichiarato Steven Gaojia, capo del centro delle operazioni d'urgenza. Secondo Gaojia, i 70 cadaveri sono stati scoperti a Freetown e nei dintorni, per cui c'è da attendersi che il bilancio complessivo delle vittime sia ancora più grave di quello ipotizzato finora. Il ministro della Sanità, Abubakarr Fofanah, ha dichiarato all'agenzia Afp che gli agenti impiegati nell'operazione di confino sono riusciti a visitare l'80% delle case. "Non posso per il momento fornire un numero totale dei cadaveri scoperti nei tre giorni perché attendiamo i risultati di altre parti del Paese", ha aggiunto. Fofanah ha precisato che uno dei successi dell'operazione è stato l'arresto delle "sepolture notturne", pratica a cui hanno fanno ricorso le famiglie per occultare il decesso dei loro cari.In Sierra-Leone, dove 562 persone sono già morte per Ebola, i sei milioni di abitanti sono stati costretti da venerdì a domenica a rimanere nelle loro case. Dall'inizio dell'anno l'epidemia ha provocato più di 2.600 decessi fra Sierra Leone, Liberia e Guinea.
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