giovedì 26 novembre 2015
Dopo l'abbattimento del caccia sul confine siriano, la Russia rafforza il suo dispositivo nella base aerea siriana a 30 chilometri dal confine.
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I caccia russi hanno bombardato ieri la zona occupata dai ribelli siriani nella provincia di Latakia, dove martedì è precipitato il Su-24 ed è stato ucciso uno dei due piloti pacadutatisi. Il presidente, Vladimir Putin, non ha escluso che si possano verificare nuovi incidenti e ha avvertito che Mosca reagirà "in un modo o nell'altro". Lavrov, che comunque ha escluso un boicottaggio economico, si è spinto a dire che l'abbattimento è stata "una provocazione pianificata" e un atto deliberato". La rabbia russa è anche testimoniata dal lancio di sassi e uova contro l'ambasciata turca a Mosca durante un sit-in di protesta. Mosca schiera i missili in Siria. Mosca intanto rafforza il suo dispositivo in Siria e fa sapere che dislocherà sistemi di difesa missilistica S-400 presso la sua base aerea di Hamimim, nella provincia di Latakia, ad appena 30 chilometri dalla frontiera con la Turchia, dove sono di stanza gli aerei russi che partecipano alla missione anti-jihadista. La misura segue l'invio dell'incrociatore lancia-missili Moskva, fiore all'occhiello della flotta russa, nella zona costiera vicino Latakia, che appoggerà con le sue batterie anti-missile Fort, simile agli S-400, le missioni aeree russe in Siria.Colloquio Lavrov-Kerry. Lavrov ha anche avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano John Kerry, dopo il quale Mosca ha precisato che Lavrov ha detto a Kerry di considerare il gesto turco "una violazione dell'accordo tra Mosca e Washington sullo spazio aereo in Siria, dove i due paesi stanno conducendo campagne aeree indipendenti". Il capo della diplomazia americana "ha sottolineato la necessità di non consentire a questo incidente di far salire la tensione tra i due Paesi sulla Siria", secondo quanto riferito dal Dipartimento di Stato in una nota. Del resto, Lavrov ha fatto notare che "sul territorio turco sono presenti troppi fenomeni, che rappresentano una minaccia terroristica. "Non possiamo lasciare senza reazione quanto accaduto", ha continuato il capo della diplomazia russa, "non perchè necessariamente dobbiamo in qualche modo rispondere ma semplicemente perchè sul territorio turco si sono accumulati troppi fenomeni che rappresentano una diretta minaccia terroristica ai nostri cittadini e non solo ai nostri".
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