sabato 22 settembre 2012
​In Nigeria decine di migliaia di persone sono scese in strada per manifestare contro il film blasfemo. Parigi “blindata” e 21 arresti, tra cui diverse donne velate. Un ministro pakistano ha annunciato una taglia di 100mila dollari per chi ucciderà il regista del film blasfemo.
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Decine di migliaia di manifestanti hanno invaso oggi le strade di Kano, la principale città del nord della Nigeria a maggioranza musulmana, per protestare contro il film blasfemo “L'innocenza dei musulmani” girato negli Stati Uniti e diffuso nei giorni scorsi su Youtube. Secondo un giornalista della France Presse, il corteo ha una lunghezza di diversi chilometri e i manifestati gridano «Morte all'America, morte ad Israele e morte ai nemici dell'Islam».Il presidio - diretto verso il palazzo dell'Emiro accanto alla moschea di Kano - è stato organizzato dal Movimento islamico della Nigeria, un gruppo filo-iraniano sciita, attivo in Nigeria. «Siamo qui oggi per esprimere la nostra rabbia di fronte a questo film blasfemo», ha dichiarato Mohammed Turi, uno dei membri del gruppo che nei giorni scorsi aveva organizzato un altro corteo nella città di Zaria (Nord).La protesta «è stata organizzata - ha proseguito la stessa fonte - per chiedere agli Stati Uniti di fermare altre forme di blasfemia contro l'Islam». UNA TAGLIA SULLA TESTA DEL REGISTA.  Il ministro delle Ferrovie pakistano, Ghulam Ahmed Bilour, ha annunciato una taglia di 100mila dollari per chi ucciderà l'autore del film amatoriale blasfemo su Maometto che ha incendiato il mondo islamico.Secondo quanto riferisce il quotidiano locale Dawn, il ministro federale si è detto consapevole che l'istigazione all'omicidio è un crimine ma ritiene che sia l'unico modo per instillare la paura nei blasfemi ed evitare altri atti simili. Bilour ha invitato anche i talebani e i membri di al-Qaeda a partecipare alla caccia, assicurando che in caso di successo verranno pagati. MANIFESTAZIONI IN EUROPA. Parigi "blindata" nel week end della settimana di proteste islamiche in tutto il mondo per il film blasfemo e per le vignette su Maometto pubblicate dal giornale satirico Charlie Hebdo. Uno squadrone di 800 poliziotti è stato sguinzagliato in tutti i luoghi a rischio della capitale francese, moschee, istituti culturali e soprattutto la sede del giornale. La gendarmerie ha arrestato 21 persone, tra cui diverse donne velate, vicino a Place de la Concorde e ha bloccato manifestazioni non autorizzate in partenza da Trocadero e dalla Grand Mosquee. Il ministro dell'Interno, Manuel Valls, ha fatto sapere che il governo francese «darà prova di grande fermezza» e le associazioni musulmani francesi, il Cfcm e l'Uoif,  hanno collaborato sollecitando i fedeli a mantenere la calma e a evitare manifestazioni. Mentre tutto sembra sotto controllo nella capitale, la catena dell'odio è proseguita invece online: un uomo di 44 anni de La Rochelle è stato arrestato per aver sollecitato su un sito jihadista a «decapitare, sgozzare e avvelenare» il direttore di Charlie Hebdo. Giovedì un ragazzo di 18 anni era stato invece arrestato a Tolone peraver dichiarato su Facebook di voler «sgozzare» tutti quelli che avrebbe incontrato negli uffici di Charlie Hebdo. Proteste pacifiche si sono tenute anche oggi in Germania, dove i musulmani hanno protestato controil film "Innocence of Muslims" nelle città di Dortmund e Karlsruhe. Il ministro degli Interni Hans-Peter Friedrich ha criticato le manifestazioni violente che hanno agitato i Paesi arabi - nell'ambito delle quali anche l'ambasciata tedesca nel Sudan, a Karthoum, è stata presa d'assalto dieci giorni fa - dalla pagine della Bild: «La più grande offesa per una religione è esercitare violenza nel suo nome», ha detto.In Germania si manifesta fra l'altro contro il gruppo di estremisti Pro Deutschland che nei giorni scorsi ha annunciato l'intenzione di proiettare il film a Berlino in un edificio privato. Il ministro dello Sviluppo Dirk Niebel, dei Liberali, ha proposto di impedire la proiezione: «Un film del genere non può essere proiettato. Non dovremmo gettare altra benzina sul fuoco».

 

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