giovedì 30 ottobre 2014
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​Stupri nei campus: sulla scia di un rapporto shock di Mit (il prestigioso campus universitario di Boston), è approdata a Harvard la protesta del materasso. "Nessuno dovrebbe portare questo peso da solo", si legge su una scritta sul materasso blu che un gruppo di studenti del più famoso ateneo americano hanno portato in giro sotto i dormitori e nell'Harvard Yard. La giornata di mobilitazione fa seguito ad altre iniziative del genere organizzate in 130 università non solo in America e ispirate all'attivismo di Emma Sulkowitz, una studentessa del secondo anno di Columbia, che ha cominciato a portare in spalla un materasso in settembre dopo esser stata violentata da un compagno all'inizio dell'anno accademico. Emma, che studia arti applicate, non smetterà fino a quando il suo aggressore non sarà espulso dalle autorità accademiche. La protesta "Carry That Weight" è diventata una performance che sarà il soggetto della tesi quando la ragazza nel 2016 arriverà alla laurea.

 

 

 "Il materasso è una rappresentazione tangibile dell'impatto dello stupro. L'atto di portarne collettivamente il peso è un simbolo dell'importanza del sostegno della comunità per le vittime della violenza", ha detto Brianna Suslovic, coetanea di Emma a Harvard. La protesta nel campus di Harvard arriva sulla scia di altre manifestazioni: da Columbia a Brown, a Rochester e all'Università' del Texas, "porta il peso del materasso" ha varcato l'Atlantico ed è comparsa a Budapest e in Galles mentre un dossier sulle aggressioni sessuali pubblicato qualche giorno fa da Mit ha rilanciato l'allarme: il 17 per cento delle ragazze e il 5 per cento dei maschi che vivono sul campus sono stati vittime di molestie e violenze a base di sesso. L'ateneo bostoniano delle "teste d'uovo" è poco distante da Harvard ed egualmente prestigioso.  Mit ha incoraggiato tutti i suoi studenti a partecipare all'indagine, tuttavia solo un 35% lo ha fatto a dispetto della campagna della Casa Bianca 'It's on Us' (tocca a tutti noi) lanciata dal presidente Barack Obama nel tentativo di mettere un freno alle violenze e per far sentire alla vittime che non sono sole. In molti casi infatti gli stupri per paura non vengono denunciati e gli stessi atenei scoraggiano le vittime ad andare fino in fondo facendo sentire le vittime sul banco degli imputati.

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