martedì 2 settembre 2014
​Teppisti hanno picchiato il preside, poi fermato in carcere per 14 giorni con false accuse. E il vescovo indice una giornata di preghiera e digiuno.
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L’assalto immotivato a una scuola cattolica ha generato sdegno e amarezza tra i cattolici dello stato di Chhattisgarh, in India centrosettentrionale. Come riferisce a Fides monsignor Victor Henry Thakur, Arcivescovo di Raipur, nei giorni scorsi la “Nirmal Rani English Medium Shcool” a Khursipar, nei pressi di Raipur, capitale dello stato, è stata bersaglio di un attacco ingiustificato da parte di teppisti violenti vicini al partito nazionalista indù Baratiya Janata Party (BJP), che è il partito del Primo ministro federale Narendra Modi. I teppisti accusavano in modo del tutto pretestuoso il preside, il sacerdote p. Ligo Mathew, di aver insultato e parlato in modo violento ad alcune allieve. Per questo hanno fatto irruzione nella scuola, insultandolo e percuotendolo. Anche alcune docenti, accorse all’udire grida e rumori, sono state malmenate. La polizia, chiamata da altri docenti, ha condotto p. Ligo nella stazione di polizia locale, mentre una folla di estremisti di radunava e urlava slogan contro di lui. Il sacerdote è stato condotto davanti a un magistrato che ha spiccato nei suoi confronti un ordine di detenzione per 14 giorni, confermando le accuse. La domanda di cauzione, presentata dalla Chiesa, è stata rifiutata. I teppisti si sono poi recati nuovamente alla scuola e, completamente ubriachi, hanno devastato l’ufficio del preside e altri locali. La Chiesa locale, riferisce il Vescovo, ha deciso di indire una giornata di preghiera e digiuno come protesta non violenta, perché sul caso si apra una inchiesta giudiziaria imparziale, e di inviare una relazione alle autorità civili e alla Commissione governativa per i diritti umani. “Come Chiesa riteniamo le accuse a danno di p. Ligo del tutto infondate e false. P. Mathew guida da 16 anni la scuola ed è sempre stato un esempio di correttezza, rispetto e cura verso gli allievi, impegnandosi a promuovere un’istruzione di qualità”, conferma il Vescovo a Fides, chiedendo di perseguire una strada di giustizia, dopo la violenza arbitraria subìta dai cristiani.
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