giovedì 13 settembre 2012
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​È ancora alta la tensione in Egitto dopo l’assalto di martedì sera all’ambasciata americana del Cairo da parte di alcune migliaia di manifestanti salafiti. All’origine della rabbia ultraconservatrice il film “L’innocenza dei musulmani”, del regista Sam Balice, sedicente «ebreo israeliano» con passaporto americano. Ancora incerta, invece, l’identità dei finanziatori della pellicola “blasfema”: forse ebrei americani, forse copti di origine egiziana emigrati negli Stati Uniti. Per questa seconda possibilità propende la procura del Cairo, che ieri ha inserito i nomi del pastore americano Terry Jones, del presidente dell’Assemblea nazionale copta americana Maurice Sadek e di altre otto persone nella lista dei ricercati per il loro coinvolgimento nella produzione cinematografica. Sadek, da parte sua, si è detto dispiaciuto che il fim abbia prodotto simili reazioni ma ha sottolineato di aver svolto solo un ruolo di consulenza riguardo alla pellicola. Nel frattempo, il governo egiziano ha invitato tutti alla calma. Il premier Kandil ha sottolineato che il governo americano non è responsabile della produzione del film. Kandil ha esortato la Casa Bianca a «prendere una posizione ferma nei confronti dei produttori». Un movimento copto, l’Unione giovanile di Maspero (Ugm), ha deciso di tenere una veglia contro «ogni sorta di disprezzo o spregio di qualsiasi religione». Padre Hani Bakhoum, segretario del patriarca della Chiesa cattolica copta, Anba Antonius Nagib, ha spiegato al quotidiano al-Watani che i membri del Consiglio dei patriarchi e dei vescovi della Chiesa Cattolica «denunciano in modo fermo tutte le forme di disprezzo dei simboli religiosi, una pratica che contraddice gli insegnamenti della Sacra Bibbia». L’intera vicenda, però, è destinata a peggiorare il clima in cui vive la comunità cristiana (il 10 per cento degli 82 milioni di abitanti). Domani la Fratellanza musulmana manifesterà «pacificamente» contro la pellicola. In realtà, le proteste di martedì erano attese. «Rapporto dei servizi segreti al ministero degli Interni mette in guardia da attacchi terroristici contro le ambasciate americana e israeliana al Cairo». Così titolava l’11 settembre il quotidiano egiziano al-Masri el-Youm (L’egiziano oggi), riportando l’allarme degli 007 nazionali per il dinamismo delle cellule terroristiche jihadiste infiltrate nel Paese. A quanto si comprende dallo stralcio di dossier datato 3 settembre, qualsiasi evento avrebbe potuto scatenare la follia ultraconservatrice, soprattutto nell’anniversario dell’attentato alle Torri gemelle di New York. Uomini del «jihad mondiale» disposti a tutto «stanno organizzando attacchi in coordinamento con compagni nascosti a Gaza», sottolineava il rapporto stilato dall’intelligence. Quest’ultimo riporta anche i nomi dei terroristi responsabili della morte di sedici poliziotti egiziani nel Sinai in un attentato avvenuto il 5 agosto.
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