venerdì 21 novembre 2014
​"Non è un'amnistia", ha detto il presidente. "Ma siamo una nazione di immigrati e una deportazione di massa sarebbe contraria al nostro spirito". Scene di giubilo in strada.
LA STORIA Il digiuno per il sogno americano dei figli, poi l'esultanza (Lucia Capuzzi)
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​Cambierà la vita di cinque milioni di clandestini negli Stati Uniti, quasi la metà del totale, il piano sull'immigrazione di Barack Obama. La loro regolarizzazione è stata annunciata ieri sera in diretta televisiva dalla sala Est della Casa Bianca. "Ma non è un amnistia", ha tenuto a precisare il presidente, sottolineando che agirà con ordini esecutivi. "Un'amnistia di massa non sarebbe giusta - ha spiegato - mentre una deportazione di massa sarebbe impossibile e contraria al nostro spirito: siamo una nazione di immigrati"."Per oltre due secoli - ha osservato - la nostra capacità di accogliere gli immigrati ci ha assicurato un incredibile vantaggio sulle altre nazioni: ci ha mantenuti giovani, dinamici e intraprendenti, ci ha reso consapevoli delle nostre illimitate possibilità senza intrappolarci nel nostro passato". Il provvedimento offre la possibilità "di uscire dall'ombra" a circa 4,1 milioni di familiari di cittadini americani, cioè clandestini con figli nati negli Usa, che potranno ottenere una legalizzazione temporanea e il permesso di lavoro. Sarà inoltre velocizzata e facilitata la concessione dei permessi di soggiorno ai cittadini altamente qualificati e ai cosiddetti "dreamers", gli immgrati arrivati negli Usa da piccoli. Al momento sono circa 1,1 milioni i clandestini che presentano questi ultimi requisiti."Dovranno dimostrare di essere negli Stati Uniti da almeno cinque anni - ha rimarcato Obama - il piano non riguarda né chi è arrivato di recente e nè chi arriverà in futuro". I controlli alle frontiere saranno rafforzati con una nuova iniezione di risorse e pertanto, ha annunciato il presidente, "per chi cercherà di entrare clandestinamente le possibilitàdi essere catturato aumenteranno". I clandestini eleggibili dovranno pagare le tasse e acconsentire a un controllo sul loro passato perché "i criminali" , ha avvertito il comandante in capo, "continueranno a essere deportati". E ai repubblicani che chiedono l'impeachment per abuso di potere sull'immigrazione, Obama ha risposto che le sue azioni "sono non solo legali ma anche simili a quelle intraprese da ogni singolo presidente repubblicano e da ogni singolo presidente democratico". Aimembri del Congresso che mettono in discussione la sua autorità, Obama ha offerto una sola risposta: "Approvate una legge"."Continuo a ritenere che il modo migliore per risolvere il problema dell'immigrazione sia lavorare insieme - ha spiegato Obama - ma fino a quando ciò non sarà possibile ci sono azioni che ho l'autorità diintraprendere come presidente e che renderanno il sistema più equo e più giusto". Oggi Obama tornerà a promuovere il suo piano a Las Vegas, in Nevada, lo stato americano con più immigrati. "Se il presidente imporrà la sua volontà al Paese il Congresso reagirà", ha tuonato ieri Mitch McConnell che dal prossimo gennaio sarà il leader di maggioranza al Senato. "Stiamo valutando una serie di opzioni - ha aggiunto - ma una cosa è certa, non appena i nuovi rappresentanti eletti si insedieranno al Congresso, reagiremo". Nel partito dell'elefante, l'ala più conservatrice reclama l'impeachement per il presidente oppure un nuovo shutdowndell'amministrazione.  Scene di giubilo, in strada, hanno seguito l'annuncio del presidente. Supporter hanno marciato su Pennsylvania Avenue davanti alla Casa Bianca, avvolti in bandiere a stelle e strisce, esibendo cartelli che recitavano "Gracias, Presidente". La comunità ispanica, in particolare,ha giocato un ruolo determinante nell'elezione di Obama che nel2008 aveva promesso proprio la regolarizzazione dei clandestini.
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