martedì 15 dicembre 2015
​I morti sarebbero «centinaia». I militari parlano di reazione al tentato assassinio di un generale. La protesta dell'Iran.
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Attivisti per i diritti umani confermano il "massacro" di "centinaia di sciiti, fino a mille", nel raid dell'esercito nigeriano a Zaria, nel nord del Paese, roccaforte del Movimento islamico della Nigeria. Il leader del gruppo, Ibrahim Zakzaky. è stato ferito e arrestato. Un tempio e diverse case rase al suolo. Ieri l'Iran ha convocato l'incaricato d'affari nigeriano per protesta. Teheran ha sottolineato che il governo nigeriano ha la responsabilità di proteggere gli sciiti che vivono nel Paese. Secondo la versione dei militari, i soldati a Zaria hanno reagito ad un "tentativo consapevole di assassinio" di un generale. La comunità sciita smentisce: i soldati hanno attaccato indiscriminatamente i fedeli che si erano raccolti a centinaia di fronte al centro di preghiera, sabato scorso. "È un attacco premeditato", afferma un comunicato del Movimento. Zakzaky è stato ferito e sarebbe in gravi condizioni. Una delle sue mogli è stata uccisa, e la sua abitazione distrutta. Il Movimento islamico della Nigeria è nato all'inizio degli Anni 80 e si ispira alla Rivoluzione iraniana. Teheran sostiene la formazione.
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