venerdì 14 novembre 2014
​Una è Chibok, dove ad aprile furono rapite 200 liceali. La gente terrorizzata in fuga. Distrutte le linee di comunicazione. A rischio anche Yola, capitale dello Stato di Adamawa.
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I terroristi islamici di Boko Haram hanno lanciato in Nigeria un'offensiva in grande stile. Nel Nord-Est del Paese sono state conquistate tre città: Hong, Gombi e Chibok. Quest'ultima è tristemente famosa perché qui lo scorso 14 aprile il gruppo islamista aveva rapito oltre 200 liceali. A dare la notizia, alla France Presse, della presa di questo centro sono stati il padre di una delle studentesse rapite e il senatore nigeriano Ali Ndume. In seguito all'assalto alla città di Chibok, tutte le torri di telecomunicazione sono state distrutte e gli abitanti sono fuggiti nel bosco. Il senatore Ndume ha anche dichiarato di aver ricevuto delle richieste di aiuto da parte dagli abitanti in fuga da Chibok, aggiungendo che nel frattempo la città era sotto il controllo dei terroristi islamisti. "A Chibok non ci sono più linee telefoniche" ha aggiunto il senatore. Centinaia di combattenti di Boko Haram hanno anche preso due città dello Stato di Adamawa, nel nord-est della Nigeria. Lo riferiscono gli abitanti della zona. Gli islamisti hanno preso il controllo di Hong e di Gombi, avvicinandosi così a Yola, la capitale dello Stato, dopo essere stati allontanati da Mubi, il centro commerciale della regione, della quale si erano impadroniti due settimane fa. A Mubi, ribattezzata "la città dell'Islam" il gruppo di Boko Haram aveva iniziato ad applicare, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, la legge islamica della sharia, come il taglio delle mani ai presunti colpevoli di furto. A Gombi, secondo la testimonianza di un residente, i guerriglieri di Boko Haram hanno incendiato la stazione di polizia, e le sedi dell'amministrazione e del mercato. A Hong, a una ventina di chilometri da Gombi, gli insorti hanno distrutto il commissariato di polizia e issato la loro bandiera nera sulla residenza di un generale in pensione.
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