sabato 2 maggio 2015
​Il bilancio a una settimana ha superato i 7mila morti e 14mila feriti. La popolazione di Kathmandu fa rientro nella case: "Nelle tende gli sfollati iniziano ad ammalarsi".
CEI Colletta nelle chiese il 17 maggio
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Hanno superato quota 7.000 le vittime del terremoto che il 25 aprile ha devastato il Nepal. Lo ha reso noto oggi il ministero dell'Interno a Kathmandu. In una comunicazione stasera un responsabile ministeriale ha precisato che i morti sono ora 7.040, di cui 54 stranieri.Le squadre di soccorso hanno estratto ieri altri 50 cadaveri dalla rovine della torre Dharaharam patrimonio dell'Unesco. Sempre ieri il comandante in capo dell'esercito nepalese, generale Gaurav Sumsher Rana, ha ribadito che il numero finale delle vittime potrebbe essere superiore a 10.000.La popolazione di Kathmandu ha iniziato a fare rientro nelle abitazioni che non sono state completamente distrutte dal sisma avvenuto una settimana fa. Anche se negli ultimi giorni non si sono registrate scosse di terremoto molto forti, oggi la terra è tornata a tremare con un sisma di magnitudo 5.0. Un abitante dell'area di Kalanki che ha deciso di tornare a casa spiega di averlo fatto perché "vivere nelle tende è diventato troppo rischioso per motivi sanitari". "Molte persone - spiega, secondo quanto riporta il quotidiano locale Kantipur - si stanno ammalando".
Su questo punto, il coordinatore delle squadre mediche dell'Organizzazione mondiale della sanità in Nepal, Ian Norton, ha spiegato a Efe che l'elemento più preoccupante è proprio "il controllo delle malattie". I team sanitari sono attenti ai focolai di diarrea, polmonite e altre malattie legate alla mancanza di igiene e alla pioggia. Al momento di decidere se far rientro o meno a casa, l'ingegnere civile Khagendra Bhurtel ha detto al giornale Kantipur che gli abitanti possono tornare "senza paura se non notano difetti strutturali" negli edifici.Purtroppo è anche tramontata la possibilità di trovare superstiti: lo ha reso noto il ministero dell'Interno del Paese, secondo la Bbc. "Stiamo facendo del nostro meglio nelle operazioni di salvataggio e aiuto, ma adesso non penso che ci sia alcuna possibilità di trovare sopravvissuti".Sono ancora in corso le verifiche da parte dell'Unità di crisi della Farnesina per rintracciare gli ultimi due italiani che ancora mancano all'appello dopo il terremoto che ha colpito il Nepal una settimana fa. Altri connazionali sono a Kathmandu, assistiti dalle autorità italiane, in attesa di rientrare in Italia.
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