mercoledì 9 dicembre 2015
​Non si ferma la strage di migranti. Stamani un barcone è affondato davanti alle coste Turche. Ieri erano state 7 le vite spezzate.
Migrantes: 700 morti dall'inizio dell'anno
L'Italia nel mirino della Ue per le impronte dei migranti
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​Ennesima tragedia nel Mar Egeo, davanti alle coste della Turchia: un barcone carico di migranti è affondato stamani vicino all'isola greca di Farmakonissi provocando la morte di almeno 11 persone, tra cui 5 bambini. I dispersi sono 13. A bordo dell'imbarcazione, ha detto la Guardia Costiera, c'erano circa 50 persone, 26 sono state salvate.

Ieri sette bimbi annegati. Ieri sette bambini, tra cui un neonato, sono morti in due naufragi avvenuti a poche ore di distanza nella stessa zona sul mar Egeo, al largo di Cesme, nella provincia di Smirne. Un bilancio drammatico che potrebbe aggravarsi ancora visto che almeno altri 2 migranti risultano dispersi. Stragi che continuano a ripetersi nei pochi chilometri di mare che separano la costa turca dalle isole greche, dove erano diretti i migranti annegati, nonostante la stretta alle frontiere promessa da Ankara dopo l'accordo con Bruxelles di fine novembre. Il naufragio con il bilancio peggiore è avvenuto intorno alle 2.30 della scorsa notte, quando un gommone carico di profughi afghani diretti a Chios si è rovesciato in mare. Dopo l'invio di una richiesta di soccorso la Guardia costiera turca è intervenuta salvando 5 persone, ma per 6 bambini, tra cui un neonato di circa 6 mesi, non c'è stato nulla da fare.  Nelle stesse ore sulla spiaggia di Pirlanta, sempre a Cesme, è stato rinvenuto il corpo di una bimba, identificata come Sajida Ali, una piccola siriana di 5 anni. Secondo le autorità di Ankara, sarebbe annegata in un naufragio avvenuto al massimo 3 giorni fa di un barcone affondato nella stessa zona e con la stessa meta. Le drammatiche immagini del corpo della bimba sulla spiaggia, diffuse dai media turchi, hanno subito riportato alla mente quelle del ritrovamento di Aylan Kurdi, il bambino curdo-siriano di 3 anni annegato a inizio settembre con la madre e il fratellino di 5 anni mentre cercavano di raggiungere l'isola greca di Kos, al largo di Bodrum. I numeri. La rotta tra Turchia e Grecia è stata attraversata quest'anno da oltre 750mila persone. Tra loro, uno su quattro è un minore. Secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità di Ankara, rispetto allo scorso anno i salvataggi nell'Egeo sono aumentati di oltre il 500%, passando da 14.961 in 574 interventi a 79.489 in 2.133 operazioni. Ma i morti in mare sono quasi 600. Dopo la conclusione dell'accordo con l'Unione Europea il 29 novembre scorso, la Turchia ha rafforzato i controlli alla frontiera, fermando la scorsa settimana quasi tremila migranti pronti a imbarcarsi dal distretto di Ayvacik, punto di partenza privilegiato da chi vuole recarsi a Lesbo.

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