giovedì 29 gennaio 2015
​È accaduto a Hermosillo, il secondo episodio in un mese. La Conferenza episcopale: «È dovere dello Stato rendere effettiva la libertà religiosa».
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Il Santissimo Sacramento gettato a terra, immagini sacre danneggiate, quattro altari devastati, una porta di ingresso distrutta, oggetti liturgici rubati: questo il drammatico scenario che si sono trovati davanti i fedeli della cattedrale dell’Assunzione ad Hermosillo, in Messico, colpita da un attacco vandalico nei giorni scorsi. Ne dà notizia Radio Vaticana.Si tratta del secondo episodio avvenuto nella cattedrale nel giro di neanche un mese: a dicembre, infatti, una tela raffigurante la Vergine di Guadalupe era stata strappata via dalla cornice. “Quanto accaduto – scrive in una nota la Conferenza episcopale messicana (Cem) – denota intolleranza e un triste disprezzo di un diritto umano fondamentale quale è quello della libertà religiosa”. “È dovere dello Stato – continuano i presuli – rendere realmente effettiva, in tutti gli ambiti sociali e culturali, la libertà religiosa, così come quella di pensiero e di espressione”. La Cem assicura le sue preghiere “per la conversione di coloro che hanno commesso tali atti sacrileghi” e, al tempo stesso, si dice fiduciosa nel fatto che “le autorità civili faranno il possibile per trovare i colpevoli e sanzionarli secondo la legge, al fine di assicurare a tutti una convivenza pacifica”.Proprio in questi giorni la Cem ha tenuto la riunione del Consiglio permanente, cui hanno preso parte i vescovi rappresentanti di diciotto Province ecclesiastiche del Paese. Nella Messa inaugurale dei lavori, il cardinale José Francisco Robles Ortega, presidente della Cem, ha esortato tutti a “contribuire alla giustizia ed alla pace in Messico”: “Gesù – ha detto – non ha cercato il luogo ed il tempo migliore per incarnarsi; come Lui, dunque, dobbiamo affrontare i nostri luoghi ed i nostri tempi con amore e responsabilità”. Nel corso dell’incontro, si è anche stabilito che la prossima Plenaria della Cem sarà dedicata al tema dei giovani; infine, sono state valutate alcune proposte, avanzate da esponenti della società civile, per la creazione di un “Sistema nazionale anticorruzione”.
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