venerdì 19 agosto 2016
Dopo l'intervento di Merkel («Ostacolo all'integrazione»), il ministro degli interni ha confermato che chiederà una legge che obbliga a scoprire il volto nei luoghi pubblici.
La Germania verso il divieto parziale del burqa
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Il ministro tedesco dell'Interno Thomas de Maizière ha chiesto un parziale divieto del burqa.
"Siamo d'accordo per respingere il burqa, siamo d'accordo sull'introduzione per legge del principio che di debba mostrare il volto in contesti in cui questo è necessario per la nostra società: al volante, nel corso di procedure amministrative, nelle scuole e nelle università, nella pubblica amministrazione e nei tribunali", ha detto il capo dell'Interno dopo una riunione con i suoi omologhi conservatori a livello di Laender.
Merkel: burqa ostacolo all'integrazioneIeri Angela Merkel aveva preso una posizione chiara: "È un ostacolo all'integrazione" e potrebbe essere parzialmente vietato. Le dichiarazioni sono state rese mentre si avvicinano due elezioni regionali in programma a settembre: a Berlino il 18 e in Meclemburgo già il 4. Un giorno fatidico: fu il 4 settembre dell'anno scorso infatti che Merkel prese la decisione di aprire le frontiere ai profughi non registrati per lenire la crisi umanitaria creatasi nei Balcani. Ma tolse anche un tappo che portò a 1,1 milioni il numero di migranti giunti in Germania nel 2015. Una scelta preannunciata poco prima dalla frase "Wir schaffen das" ("ce la facciamo") e sostenuta dall'idea che il Paese è abbastanza grande per assorbire il flusso, di cui peraltro ha bisogno per motivi demografici ed economici. Dopo due segnali preoccupanti in primavera, il mese scorso però c'è stata la scarica che ha destabilizzato l'opinione pubblica: quattro attacchi compiuti da migranti hanno causato dieci morti e almeno 40 feriti (tre attentatori erano profughi e in due casi simpatizzanti del Daesh). "Il fenomeno del terrorismo islamico del Daesh non ci è arrivato con i profughi ma lo avevamo anche prima", ha sostenuto la cancelliera in un comizio in Meclemburgo. Contro il terrore serve "più personale e più possibilità di intervenire", ha detto Merkel in linea con il pacchetto-sicurezza presentato la settimana scorsa dal ministro dell'Interno Thomas de Maizère, annunciando fra l'altro assunzioni di migliaia di poliziotti e altre forze di sicurezza, espulsioni accelerate per i profughi pericolosi e maggiore videosorveglianza. "Facciamo tutto l'umanamente possibile per garantire la sicurezza e dove ci sono falle, dobbiamo aggiustare la rotta", ha poi detto in una video-intervista. La cancelliera inoltre ha affrontato la delicata questione del "burqa", come in Germania comunemente viene chiamato il niqab, il velo islamico che lascia scoperti solo gli occhi: "Dal mio punto di vista, in Germania una donna completamente velata ha poche possibilità di integrarsi", ha constatato Merkel, che però non ha ceduto alle richieste di un bando generalizzato che vengono da frange della Cdu più esposte alla concorrenza elettorale dell'estrema destra. "Si tratta di una questione politica e giuridica" affidata al ministro dell'Interno che "ha il mio pieno sostegno", ha detto ancora la cancelliera alla vigilia della pubblicazione di un documento in cui ministri dell'Interno regionali del suo partito cristiano-democratico (Cdu) dovrebbero chiedere un divieto del velo integrale in uffici pubblici dove è necessario farsi riconoscere, in manifestazioni e alla guida di auto.

 

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