giovedì 31 luglio 2014
​La partenza, con il marito Daniel e i due bambini, dall'aeroporto di Fiumicino
Verso una nuova vita.
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Comincia la nuova vita di Meriam, la madre cristiana condannata a morte in Sudan per apostasia ed espatriata con l'intervento del governo italiano. La giovane, che la settimana scorsa è stata ricevuta dal Papa, è in partenza per gli Stati Uniti dall'aeroporto di Roma Fiumicino. Con lei il marito e i due figli. Lo rende noto la presidente dell'ong Italians for Darfur, Antonella Napoli.Meriam Yahya Ibrahim, 27 anni, originaria di un paese dell'hinterland di Khartum, parte per New York su un volo di linea con il marito Daniel Wani (disabile in sedia a rotelle) e i figli Martin, di un anno e mezzo, e Maya, nata in un carcere sudanese alla fine di maggio. La famiglia raggiungerà il New Hampshire, dove vive un fratello di Daniel, Gabriel.Meriam e i suoi erano arrivati a Roma il 24 luglio, su un volo dell'Aeronautica militare, accompagnati dal viceministro agli Esteri Lapo Pistelli, che aveva condotto la trattativa con il governo sudanese per il loro espatrio. "In questi giorni sono stati ospiti di una struttura del Ministero dell'Interno a Roma, sotto protezione - spiega Antonella Napoli -. Li ho incontrati e mi hanno raccontato di essere stati trattati benissimo, seguiti e coccolati. Hanno fatto un giro in auto per tutti i luoghi turistici di Roma, hanno visitato il Colosseo, hanno fatto shopping. Domenica sono andati a messa alla Basilica di San Paolo".
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