mercoledì 20 agosto 2014
​La guerra nella Striscia è riesplosa furente dopo giorni di tregua e trepidazione. Uccise in un raid moglie e figlia di un capo militare di Hamas.
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Missili su Tel Aviv e Gerusalemme e raid su Gaza: la guerra nella Striscia è riesplosa furente dopo giorni di tregua e trepidazione, in attesa di un "accordo duraturo" tra Israele e palestinesi, mediato dall'Egitto e con la benedizione della comunità internazionale."Il negoziato è finito e la colpa è di Israele": lo ha detto al Cairo il capo della delegazione palestinese, Azzam al Ahmad (vicino al presidente dell'Anp Abu Mazen). "Israele non ha mai preso seriamente i colloqui. Ha usato i razzi sparati oggi come una scusa, era una decisione pianificata per sabotare i negoziati", ha affermato al Ahmad.Proseguono con insistenza i lanci di razzi da Gaza verso il Sud di Israele. Finora, secondo la radio militare, sono stati sparati 20-30 razzi: in parte sono stati intercettati, mentre gli altri sono caduti in aree non abitate. Le zone più bersagliate sono le città di Ashdod e di Ashqelon e gli insediamenti ebraici vicini alla Striscia. In ampi settori del sud d'Israele le sirene risuonano a ripetizione, costringendo la popolazione a cercare precauzionalmente riparo nei rifugi. La moglie e la figlia di un capo militare di Hamas sono state uccise ieri sera da un raid aereo israeliano a Gaza, afferma il movimento islamista palestinese. In un post su Facebook, Abu Marzuq, numero due dell'ufficio politico di Hamas in esilio, non fornisce però precisazioni sulla sorte di Mohammed Deif, marito e padre delle vittime.
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