mercoledì 20 febbraio 2013
La polizia ha creato una squadra speciale per i furti “sociali”. Gli agenti e diversi enti di carità si trovano nell'inconsueta posizione di dover fare i conti con un crimine dal volto finora poco noto in un Paese considerato tra i più ricchi al mondo.
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​Se da una parte il premier britannico David Cameron continua imperterrito a difendere la necessità dei tagli allo stato assistenziale, dall’altra la polizia e diversi enti di carità si trovavano nell’inconsueta posizione di dover fare i conti con un crimine dal volto finora poco noto in un Paese considerato tra i più ricchi al mondo. «La gente – conferma ad Avvenire Peter Jones dell’ente di carità Shelter – ha cominciato a rubare per sfamarsi. E non si tratta solo di poveri immigrati o rifugiati politici. Ma in molti casi di mamme inglesi che rubano il latte o i pannolini per tirar su i figli».  Le misure austere introdotte dal governo per far fronte alla recessione stanno infierendo «duramente su una grande fetta della popolazione al punto – analizza un portavoce della Metropolitan Police, la polizia di Londra – che ci troviamo di fronte a un nuovo fenomeno, quello di sempre più gente che ruba per mangiare». E per questo proprio nella capitale, da mesi, è stata creata una squadra speciale che si occupa proprio di questo tipo di reati “sociali”. Qualche settimana fa le autorità di Manchester hanno confermato che se nel 2012 il numero totale dei furti nei negozi è diminuito quello delle persone che rubano per sfamarsi sta aumentando, «a vista d’occhio». «Nella maggior parte dei casi – ci spiega un portavoce della Great Manchester Police – i taccheggiatori hanno la fedina penale pulita». Tra i casi scoperti dalla polizia del South Yorkshire l’anno scorso, per esempio, ci sono quattro madri tra cui una di 31 anni accusata di aver rubato latte e sapone per un totale di 17,50 sterline, (circa venti euro) e una di 19 anni fermata con addosso latte e vestiti rubati per un totale di 70 sterline, poco più di 74 euro. Tutte hanno detto alla polizia che erano state spinte a rubare per sfamare e vestire i figli. «Non esistono scuse che giustifichino un crimine – sostiene il commissario del South Yorkshire Jason Harwin – ma questi sono davvero casi disperati». Anche per Chris Skyes, della polizia di Manchester, sempre più persone «rubano per sfamare la famiglia». Secondo un recente rapporto del British Retail Consortium, il consorzio dei consumatori, se il taccheggio come crimine è in diminuzione la proporzione di quello che comprende il furto di cibo sta aumentando radicalmente. «Recentemente – conferma l’ispettore della polizia di Glasgow Ann Highes – abbiamo fermato un anziano che aveva rubato tre scatolette di tonno. Aveva finito i soldi della pensione».Le autorità stanno cercando di affrontare il problema cercando di indirizzare questi nuovi ladri alle varie “banche di cibo” sparse sul territorio nazionale. Ma non ce ne sono abbastanza. «Ho portato in caserma giovani – ci racconta un agente della Metropolitan Police – che non mangiavano da 36 ore». E Adrian Curtis, direttore dell’ente di carità Trussel Trust che si occupa della distribuzione di cibo ai poveri, conferma che il numero di persone che ruba per sfamarsi sta aumentando. «Delle persone che aiutiamo – spiega – almeno metà ha ammesso di aver rubato per mangiare». Un trend confermato anche da un recente sondaggio condotto nella città di Coventry dove oltre la metà delle persone che si serve delle banche del cibo – più di duecento ogni settimana – ha confessato di aver rubato perché aveva fame.
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