giovedì 26 febbraio 2015
​Identificato il boia dell'Is che compare nei video delle decapitazioni. Si chiamerebbe Mohamed Emwazi e sarebbe nato in Kuwait. Diplomato in programmazione informatica. «Era stato già fermato dalla polizia inglese nel 2010». Dall'Australia 40 ragazze in Siria come spose dei jihadisti.
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​John il jihadista, il boia dell'Is comparso in diversi video di esecuzioni di ostaggi, si chiama Mohamed Emwazi, ha 27 anni ed è di Londra. Lo ha rivelato la Bbc citando fonti di Scotland Yard."Una famiglia tranquilla, persone carine". Così gli abitanti del quartiere nell'ovest di Londra dove viveva "Jihadi John" descrivono la famiglia del terrorista. In casa, un tradizionale edificio di mattoni rossi, non sembra esserci nessuno.La Bbc precisa che l'uomo era noto ai servizi di sicurezza britannici, che però non avevano voluto rivelare il suo nome per ragioni operative. La Bbc aggiunge che Emwazi è un britannico nato in Kuwait ed era legato a un uomo che aveva collegamenti con il gruppo jihadista somalo al-Shabab.Anche il Washington Post riporta la notizia dell'identità di 'Jihadi John' e, secondo quanto risulta al quotidiano statunitense, Emwazi è un britannico di buona famiglia cresciuto a Londra, che si è diplomato al college in programmazione informatica. Sempre secondo il Washington Post, si è recato in Siria intorno al 2012 e poi si era unito allo Stato islamico. "Non ho dubbi che Mohammed sia Jihadi John", ha detto uno degli amici più stretti di Emwazi in un'intervista al Washington Post. "Per me era come un fratello, sono sicuro che sia lui", ha aggiunto. Anche un rappresentante del gruppo britannico per i diritti umani CAGE, Asim Qureshi, che era stato in contatto con lui prima della sua partenza per la Siria, ritiene che Emwazi sia 'Jihadi John'.
Il Washington Post riporta che alcuni amici, che hanno parlato a condizione dell'anonimato, ritengono che Emwazi abbia cominciato il percorso di radicalizzazione dopo avere pianificato un safari in Tanzania dopo la laurea all'università di Westminster. Emwazi e due amici, un tedesco convertito all'islam di nome Omar e un altro uomo di nome Abu Talib, non riuscirono mai a fare il safari. Una volta atterrati a Dar es Salaam nel maggio 2009 furono arrestati dalla polizia, prima di essere rimpatriati. Secondo i media del Regno Unito, invece, John sarebbe stato fermato nel 2010 dopo essere arrivato a Londra dal Kuwait: la polizia gli avrebbe preso le impronte digitali e lo avrebbe perquisito, inserendo poi il suo nome nella lista dei terroristi sotto controllo, e gl avrebbe anche vietato la possibilità di espatrio e quindi di ritorno in Kuwait. "Jihadi John" era comparso per la prima volta in un video lo scorso agosto, nel filmato che mostrava la decapitazione dell'ostaggio del giornalista statunitense James Foley. Poi si pensa che fosse sempre lui il boia comparso nei video delle decapitazioni del reporter Usa Steven Sotloff, del cooperante britannico David Haines, del tassista britannico Alan Henning e dell'americano Abdul-Rahman Kassig; infine il mese scorso sembra fosse lui il militante che compariva nel video con gli ostaggi giapponesi Haruna Yukawa e Kenji Goto poco prima che venissero uccisi. In tutti i filmati il boia, che aveva un marcato accento britannico, compariva vestito completamente di nero e con un passamontagna nero che lasciava scoperti solo gli occhi e la parte superiore del naso.40 giovani australiane in Siria e Iraq per la jihad. Decine di donne australiane, circa 40, fra cui le cosiddette 'spose jihad', si sono recate segretamente in Iraq e in Siria per unirsi a gruppi terroristici. "Un numero crescente di giovani donne si unisce all'Is, nonostante vengano usate come schiave del sesso e in alcuni casi come kamikaze", ha riferito in Parlamento il ministro degli Esteri australianoJulie Bishop. "Raggiungono i mariti combattenti stranieri e cercano di trovare un partner, oppure forniscono sostegno a organizzazioni terroristiche", ha detto. Le donne costituiscono ora quasi un quinto di tutti i foreign fighters, e si crede che oltre 500 provengano da paesi occidentali, ha aggiunto. "È contro la logica, dato l'atteggiamento dell'Isis verso le donne", ha detto il ministro. "Se non bastassero le uccisioni e le esecuzioni, l'Is ha pubblicato istruzioni sul trattamento delle schiave del sesso, che includono stupri e percosse. Neanche le bambine sono immuni, le istruzioni incoraggiano attacchi sessuali su ragazzine che non hanno raggiunto la pubertà".
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