sabato 5 marzo 2016
Lo ha annunciato il premier. Nuova telefonata a casa. Il punto della situazione.
Italiani rapiti in Libia: i punti oscuri della vicenda
Libia, i 2 ex ostaggi rientrano in Italia
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Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due ex ostaggi liberati ieri in Libia, tornano in Italia. Il viaggio in aereo nella notte. Lo ha annunciato scrive il premier Matteo Renzi nella sua E-news. 

Da quanto si apprende da fonti di governo, si esclude che sullo stesso volo viaggino anche le salme di Salvatore Failla e Fausto Piano, i 2 ostaggi rimasti uccisi. Il capo del Consiglio militare di Sabrata Altaher Algrabli aveva detto che i loro corpi sarebbero arrivati oggi a Tripoli dove saranno "terminate le autopsie e le altre procedure". NUOVA TELEFONATA A CASA. "Gino Policardo sta bene, è molto su di morale, questa mattina ha parlato con la moglie, ha scherzato, è stata una telefonata rilassata". Lo riferisce il sindaco di Monterosso, Emanuele Moggia. Sono stato poco fa a casa della moglie - racconta il sindaco - Mi ha detto di essere pronta, insieme al figlio, a partire per Roma in qualsiasi momento per accogliere il marito all'aeroporto".

Gino Pollicardo prima della cattura in LIbia e dopo la liberazione (Ansa web) PASSAGGIO A MALTA? Stando a fonti ben informate, sembra che i due tecnici della Bonatti siano stati liberati in una zona pericolosa della Libia. La fase più delicata sarebbe quella del primo spostamento, da Sabrata, dove sono sotto la protezione della polizia locale, a un'altra località, per poi spostarsi probabilmente a Malta. Da lì potrebbero volare in sicurezza a Roma.

Filippo Calcagno prima della cattura in Libia e dopo la liberazione (Ansa web) L'INDAGINE IN PROCURA. Il ministero degli Esteri sta cercando di riportare in Italia i corpi delle due vittime con la mediazione di Croce rossa italiana. Sia nel caso di Pollicardo e Calcagno, sia in quello dei due tecnici uccisi, il rientro passerà necessariamente per Roma. Nella capitale, i primi due saranno sentiti dal pm Sergio Colaiocco, che indaga per la procura sulla vicenda. I corpi delle vittime, invece, saranno sottoposti ad esami autoptici presso l'istituto di medicina legale del policlinico Agostino Gemelli. LE AUTOPSIE. L'autopsia sarà necessaria per capire la dinamica dell'omicidio: dalle prime ricostruzioni, l'unica cosa sicura è che Salvatore Failla e Fausto Piano sono morti durante uno spostamento in zona Sabrata, dove c'è stato un violento scontro a fuoco nel quale sono morti anche alcuni dei rapitori. Ma non è chiaro se i due tecnici della Bonatti siano stati uccisi, usati come scudi umani, o colpiti durante l'attacco al convoglio sul quale viaggiavano. Grazie agli esami, a cominciare da quelli radiologici, sarà possibile escludere due delle tre ipotesi. Subito dopo l'autopsia, i corpi di Failla e Piano potranno tornare rispettivamente a Carlentini, vicino a Siracusa, e a Capoterra, vicino a Cagliari, per i funerali. IL SOLLIEVO DOPO 228 GIORNI. "Sono 228 giorni che viviamo in questa angoscia. Ieri la Farnesina ci ha sempre tenuti informati, il silenzio è d'obbligo, lo sapete". Queste le parole di Ema, la moglie di Gino Pollicardo, il tecnico della ditta Bonatti liberato in Libia, che ieri ha sentito al telefono il marito. "Non mi aspettavo la telefonata di mio marito - spiega la donna -. Mi ha detto di stare calma, che sta bene e che si è fatto prestare il cellulare da un poliziotto. Siamo molto vicini alle altre due famiglie, siamo molto provati". LE DOMANDE DELL'AVVOCATO. Il legale della famiglia Failla fa sentire una voce più critica. "Dopo tante reticenze, segreti e misteri, la famiglia Failla pretende ora delle spiegazioni - dichiara Francesco Caroleo Grimaldi -. Come è stato possibile che appena 24 ore dopo la morte di Salvatore Failla e Fausto Piano siano stati liberati gli altri due connazionali? Al di là della bella notizia legata alla loro liberazione, la famiglia Failla vuole vederci chiaro in questa vicenda e qualcuno dovrà pur darle delle risposte". L'avvocato spiega che "verrà nominato un consulente tecnico che possa prendere parte all'accertamento medico legale disposto dalla procura di Roma quando saranno riportate in Italia le salme".RENZI: NESSUNO SCENARIO DI GUERRA. "I media si affannano a immaginare scenari di guerra italiana in Libia che non corrispondono alla realtà" scrive il premier Matteo Renzi nella sua E-news. Leggi: Renzi: nessuna guerra italiana in Libia

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