venerdì 30 settembre 2016
Obama: «Gli ebrei non sono nati per governare su un altro popolo». La presenza del presidente palestinese contestata dagli estremisti di Hamas. Stretta di mano con Netanyahu. IMMAGINI
Peres, anche Abu Mazen alle esequie
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I leader del mondo, dal presidente Usa Barack Obama a quello francese François Hollande, hanno partecipato a Gerusalemme ai funerali dell'ex premier ed ex presidente israeliano, premio Nobel per la pace, Shimon Peres. Presente anche Matteo Renzi. "A Gerusalemme per dare l'ultimo saluto a un grande del nostro tempo. Shimon Peres" scrive il presidente del Consiglio su Twitter.Le forze di sicurezza sono in massima allerta per il funerale, iniziato alle 8 italiane, al cimitero nazionale del monte Herzl, con decine di strade chiuse e 8.000 agenti schierati. LUTTO Addio a Peres, presidente della pace / IMMAGINI

Il feretro lascia la Knesset (parlamento) per il cimitero (Lapresse)Circa 70 paesi sono stati rappresentati alle esequie, un segno del rispetto che Peres, 93 anni, acquisì nel tempo, passando da falco militarista a sostenitore della pace.

Carlo d'Inghilterra con il presidente francese Hollande alle esequie (Lapresse) Circa 50mila persone sono sfilate ieri davanti alla bara di quello che è considerato l'ultimo padre fondatore di Israele, esposta di fronte alla Knesset. Tra coloro che hanno porto il loro omaggio l'ex presidente Usa Bill Clinton, visibilmente commosso, che lo ha definito "un genio con un grande cuore". Clinton nel 1993 fu il promotore degli accordi di pace di Oslo tra Israele e palestinesi, che valse il Nobel a Peres, al premier Yitzakh Rabin e al capo dell'Olp Yasser Arafat.

Obama parla alle esequie di Peres (Lapresse) Obama ha preso la parola per l'elogio funebre. Shimon Peres, ha detto, "mi ha ricordato alcuni giganti del 20esimo secolo, come Nelson Mandela o sua maestà la Regina Elisabetta, che hanno visto tanto nella loro vita e che hanno dovuto prendere decisioni che a quei tempi non erano popolari, ma che hanno saputo parlare con sapienza". Per Obama, il Nobel per la pace "credeva che le idee sarebbero state protette quando i palestinesi avrebbero avuto uno stato tutto loro. La regione sta attraversando un momento caotico, minacce da ogni parte, ma lui non ha mai smesso di sognare e di lavorare". "Il popolo ebraico non è nato per governare un altro popolo" ha detto Obama. E ha ricordato che Peres "anche di fronte agli attacchi terroristici, anche di fronte a ripetute delusioni al tavolo dei negoziati, insisteva che come esseri umani i palestinesi dovrebbero essere considerati uguali in dignità agli ebrei e quindi uguali nell'autodeterminazione". "Non credo che Peres fosse un ingenuo" ha insistito. "Israele ha vinto tutte le guerre ma non quella maggiore: quella di non aver più bisogno di vincere". Obama ha concluso: "Todà rabbà, haver yakar (grazie tanto, caro amico)", appoggiando la mano sul feretro. Ha così echeggiato la frase di addio che l'allora presidente Bill Clinton rivolse a Yitzhak Rabin durante i funerali di Stato a Gerusalemme nel 1995.

Il discorso del presidente israeliano Benjamin Netanyahu (Lapresse)Oltre a Obama hanno parlato anche Clinton, il presidente israeliano Reuven Rivlin, il premier Benjamin Netanyahu e il presidente del parlamento Yuli Edelstein. Sono intervenuti anche lo scrittore Amos Oz, i due figli e la figlia di Peres. Netanyahu ha sottolineato che "nel Medio Oriente in tumulto non si raggiungerà la pace se non garantendo la nostra potenza. Ma gli obiettivi - ha aggiunto indicando il presidente palestinese Abu Mazen, seduto in prima fila - sono la prosperità e la pace per noi e i nostri vicini".

Il premier canadese Trudeau, a sinistra (Lapresse) Alle esequie ha partecipato anche il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), nella sua prima visita a Gerusalemme dal 2010.

Abu Mazen (al centro): alla sua destra il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (Lapresse)La presenza di Abu Mazen è stata criticata non solo da Hamas, che ha indetto per oggi un giorno di rabbia, ma anche da siti web di al Fatah, il suo stesso partito. Mentre a Gerusalemme si svolgevano i funerali di Peres un gruppo di manifestanti è sceso in strada a Gaza City per bruciare la sua effige assieme a quella di Obama. Entrambe erano coperte da larghe macchie rosse color sangue. La polizia israeliana è in massima allerta nella parte est della città. Al suo arrivo a cimitero del monte Herzl, a Gerusalemme, Abu Mazen ha stretto la mano al premier israeliano Benjamin Netanyahu e alla moglie Sara. Dopo di lui hanno ripetuto il gesto i membri del comitato centrale di Fatah, Saeb Erekat, Huseyn al-Shaykh e Muhammad al-Madani. L'ultima stretta di mano tra Abbas e Netanyahu risaliva a un anno fa, a un vertice mondiale a Parigi. È da cinque anni che i due non si riuniscono per un negoziato.

Bandiere e un'immagine di pace lungo il percorso del feretro (Lapresse)L'EREDITA' «Peres ci ha lasciato il dovere della pace»L'ultimo evento di questa portata furono nel 1995 i funerali di Rabin, assassinato da un estremista israeliano controrio alla pace. Perse sarà sepolto accanto a Rabin, suo ex rivale politico nel partito laburista. L'ex presidente è morto mercoledì a seguito delle complicazioni di un ictus, per il quale era ricoverato dal 13 settembre.
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