mercoledì 16 luglio 2014
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Mentre continua l'eccidio nella Striscia di Gaza, dove a rimetterci la vita sono sempre più spesso i civili e tra loro bambini, prosegue l'escalation militare. Israele ha deciso di richiamare altri 8mila riservisti. Lo riporta Galei Zahal, la radio dell'esercito israeliano. Il totale dei riservisti mobilitati è salito quindi a 48mila unità. Domani, giovedì, Israele però osserverà a Gaza una tregua umanitaria di sei ore, accogliendo così una richiesta dell'emissario dell'Onu per la regione Robert Serry. Lo ha reso noto la televisione di Stato israeliana. Non è però chiaro se in parallelo anche Hamas sospenderà i lanci di razzi verso Israele. Ma la notizia più terribile è quella relativa a quattro bambini rimasti uccisi mercoledì a Gaza, nel corso dei raid israeliani. Le vittime, riferiscono fonti palestinesi, sono state colpite da proiettili provenienti dal mare, probabilmente da una motovedetta, mentre si trovavano in un bar sulla spiaggia. I bambini stavano scappando dopo un primo tiro di artiglieria. Rifugiatisi in alcune capanne sulla spiaggia, quattro di loro sono stati uccisi dal secondo e dal terzo colpo. Il fuoco sarebbe stato aperto dalla Marina israeliana in un'area con piccole capanne, solitamente usate dai pescatori. Altri piccoli si sono rifugiati in un hotel nelle vicinanze, dove i giornalisti hanno potuto vedere tre di loro feriti da schegge. Le ambulanze hanno anche prestato soccorso a un uomo, a cui mancava parte di una gamba. In serata Israele ha aperto un'inchiesta per accertare le circostanze in cui quattro bambini palestinesi sono stati uccisi oggi da un razzo israeliano sulla spiaggia di Gaza. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Moti Elmoz alla televisione canale 10. "Per ora - ha detto - posso solo dire che abbiamo attaccato un obiettivo sospetto sulla spiaggia", una allusione ad un container che è stato distrutto. Paura anche fra i medici e i pazienti dell'ospedale di Al-Wafa, nei pressi di Gaza City, colpito dai raid dell'aviazione. I malati sono stati allineati sulle lettighe all'ingresso dell'ospedale, dopo che un missile israeliano ha distrutto il quarto piano. Lo staff aveva fatto già appello alle agenzie internazionali per la protezione, sostenendo che la posizione dell'ospedale è ben nota all'esercito di Tel Aviv.

Altri sei palestinesi, tra cui due bambini, sono rimasti uccisi nel corso di nuovi raid israeliani nella Striscia di Gaza, nel pomeriggio. Un bambino è morto in un attacco a Gaza City, le altre cinque persone, compreso un altro bambino, sono state colpite in due raid a Khan Yunis. Lo ha reso noto il portavoce dei servizi d'emergenza.

Fonti locali riferiscono esplosioni anche a Beit Lahya, nel nord della Striscia, e a Sajaya, a est di Gaza City. In questo sobborgo diversi edifici sono stati centrati da proiettili. L'esercito israeliano dà notizia di aver compiuto un attacco contro l'abitazione di Fathi Hamad, ex ministro dell'Interno di Hamas a Gaza. Il bilancio delle vittime sale ad almeno 215, i feriti sono oltre 1.500.Nella notte tra martedì e mercoledì, l'esercito israeliano ha chiesto di lasciare le loro abitazioni a circa 100.000 residenti del nord e dell'est della Striscia di Gaza, vicino al confine con Israele. Secondo fonti militari, messaggi vocali sono stati diffusi in particolare nel quartiere orientale di Shujàiyya: i residenti sono stati chiamati ad "evacuare nell'interesse della loro sicurezza". Da Zaitun e da Sajaya si sono viste colonne di automezzi in partenza, tuttavia la maggior parte degli abitanti resta, non disponendo di alcun altro rifugio. "Hamas ha ordinato loro di ignorare gli avvertimenti", accusa il portavoce militare israeliano. Intanto è entrata nel vivo la missione in Medio Oriente del ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che ha avuto uncolloquio con il presidente israeliano uscente, Shimon Peres e si è recata al memoriale della Shoah, Yad Vashem. Nel pomeriggio l'incontro con il capo del governo Benjamin Netanyahu. "Tutta la comunità internazionale dovrebbe condannare Hamas. Israele ha accettato la tregua ma Hamas no", ha detto il premier nella conferenza stampa congiunta che ha preceduto l'incontro. "Se le città italiane venissero attaccate, l'Italia non si difenderebbe?", ha aggiunto Netanyahu.

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