giovedì 21 maggio 2015
Decapitati almeno 17 soldati. L'Is controlla più del 50% della Siria. Damasco bombarda. Allarme Unesco per l'area archeologica: «Già notizia di danni».

ANALISI
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Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati" per la conquista dell'antica città di Palmira, in Siria, da parte dei jihadisti dell'Isis. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, sottolineando che "ci saranno sfide difficili fino a quando le forze locali non saranno più forti". La conquista della città, a est di Damasco, è avvenuta mercoledì sera e già giovedì mattina si sono avute notizie di rastrellamenti e di decapitazioni. Immagini delle esecuzioni di soldati governativi e miliziani filo-Assad sarebbero state pubblicate su web. Non è possibile verificare l'autenticità delle immagini, che mostrano corpi a terra, senza testa, in un bagno di sangue. In alcuni filmati si vedono teste appoggiate a terra e vicino i documenti della vittima: "Apostati uccisi a Palmira", recita la scritta in arabo in sovrimpressione.Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, l'Is a Palmira ha ucciso almeno 17 persone, tra cui membri delle forze di sicurezza e civili filogovernativi. Alcuni sono state decapitate. Secondo la stessa fonte, il gruppo jihadista ha ucciso in tutto 49 persone nelle zone vicino a Palmira, mentre avanzava verso la città.Numerosi account di seguaci dell'Is danno risalto alle immagini e ai video, inneggiando alla "liberazione della wilaya di Homs", usando il termine islamico per indicare la regione (wilaya) dove si trova Palmira. Sui social network si è diffuso lo hashtag in arabo: "Palmira sotto l'autorità del califfato".

Un terribile copione, purtroppo già visto in Siria così come in Iraq. I soldati governativi hanno abbandonato la città già mercoledì sera, fortunatamente evacuando la popolazione civile.Giovedì l'aviazione governativa siriana ha bombardato il centro moderno di Palmira, colpendo tra l'altro la moschea Uthman ben Affan e la scuola Hoda Shaarawi.

L'area archeologica di Palmira: sullo sfondo, i combattimentiOra l'Is controlla più della metà del territorio siriano, con una impetuosa avanzata verso ovest, dominando su 95mila chilometri quadrati e in 9 province. Le zone nelle mani dei jihadisti sono in larga parte disabitate, mentre le principali città del Paese, compresa la capitale Damasco, si trovano nella regione occidentale al confine con il Libano e sulla costa.

Il coprifuoco. Fonti sul terreno a Palmira affermano all'Ansa che da mercoledì sera i jihadisti hanno imposto un coprifuoco totale in tutta la città di Palmira, da diverse ore non più servita dalla corrente elettrica. Dai megafoni delle moschee, l'Is ha diffuso un messaggio alla popolazione invitando la gente a non collaborate con "le bande di Assad", in riferimento ai militari del regime del presidente Bashar al Assad. Le vie della città, concludono le fonti, sono deserte e sono sotto il pieno controllo dello Stato islamico.Negli scontri sono morti almeno 100 combattenti filo-governativi.

La zona archeologica. Gli jihadisti hanno preso il controllo anche dell'antico sito archeologico di Palmira, ma fortunatamente non si hanno notizie di distruzioni. Centinaia di statue e di reperti archeologici erano stati già messi in salvo. Damasco bombarda. L'aviazione siriana ha bombardato numerose aree della città di Palmira. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, senza poter dire se gli attacchi abbiano causato vittime o danni. La situazione all'interno della città e nell'area archeologica è infatti sconosciuta.

Le rovine di un antico tempio L'Unesco: notizia di distruzioni. "Sappiamo già che ci sono state delle distruzioni, ci sono delle colonne che sono cadute. C'è stato un bombardamento": lo dice la direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova. "Palmira è un gioiello. Siamo molto preoccupati per le azioni militari e per un'eventuale distruzione di questo sito magnifico". Patrimonio dell'umanità. Palmira è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco e, fino all'inizio dei disordini in Siria nel marzo 2011, era fra le principali attrazioni turistiche del Paese e della regione. Situata in un'oasi, Palmira fu nel I e II secolo d.C. uno dei centri culturali più importanti dell'antichità. Le autorità per le antichità siriane sono riuscite a portare al sicuro un centinaio di statue antiche. 

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