sabato 19 aprile 2014
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Quattro sono stati liberati, ma sono ancora molti i giornalisti stranieri ancora sequestrati in Siria, Paese che é ormai considerato il più pericoloso al mondo per la stampa. Tredici grandi media internazionali, tra cui il New York Times, la Bbc News e le agenzie di stampa Reuters, Ap e Afp, ritengono che più di 30 giornalisti siano attualmente tenuti in ostaggio in Siria. Resta comunque imprecisato il numero esatto dei corrispondenti internazionali prigionieri in quanto alcune famiglie e media hanno chiesto che non venga resa nota la notizia della loro scomparsa. Tra i sequestrati c'é l'americano James Foley, che ha realizzato molti reportage per l'Afp ed é stato fatto prigioniero nel nord-ovest il 22 novembre 2012. E poi un altro americano, Austin Tice, ex marine in Afghanistan e in Iraq, entrato in Siria dalla Turchia senza visto nel maggio 2012 e sparito a Damasco. Dall'autunno dell'anno scorso, numerosi giornalisti sono stati liberati a cominciare, nel settembre 2013, da Domenico Quirico de La Stampa, tornato libero dopo cinque mesi di prigionia con il professore belga Pierre Piccinin. Due giornalisti spagnoli, Javier Espinosa e Garcia Vilanova, sono stati rapiti nel settembre 2013 e liberati quest'anno il 29 marzo. Il 2 marzo é tornato libero anche Marc Marginedes, del quotidiano catalano El Periodico: era stato sequestrato il 4 settembre 2013. I reporter uccisi in Siria di recente sono invece quattro: in marzo un fotografo canadese é morto ad Aleppo mentre pochi giorni prima erano stati ammazzati a nord di Damasco un giornalista, un cameraman e un tecnico di al-Manar, la televisione di HezbollaH, gruppo libanese che appoggia il presidente siriano Bashar al-Assad.
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