venerdì 22 luglio 2016
Un attacco è stato compiuto in un centro commerciale, il bilancio delle vittime e dei feriti non è definitivo: gli uomini che hanno sparato sono in fuga. In tutta la Germania è stato proclamato lo stato di emergenza, in azione le forze speciali antiterrorismo. È stata smentita la notizia di una seconda sparatoria nel centro di Monaco. Trenta ragazzi americani diretti della Gmg sono rimasti bloccati in un vicolo quando è scoppiato il panico.
 LA CRONOLOGIA L'attacco a Monaco minuto per minuto
Terroristi sparano a Monaco di Baviera Nove morti, tra cui forse un assalitore
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Sparatoria, alle 17,52, in un centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum a Monaco di Baviera. Il bilancio provvisorio parla di 9 morti accertati e diversi feriti.  L'ultimo corpo ritrovato, a un km dal centro commerciale, potrebbe essere di uno degli attentatori suicida. Lo scrivono gli agenti bavaresi sul loro profilo Twitter ufficiale. Vicino al corpo c'è uno zainetto rosso come quello indossato dal killer del McDonald. Ma si teme che possa contenere esplosivo. Si procede quindi con prudenza nel recuperare il morto e dei suoi oggetti, utilizzando un robot.Nel pomeriggio è stato proclamato lo stato di emergenza: sono scese in campo anche le forze speciali antiterrorismo. E i media tedeschi hanno iniziato a parlare di possibile attacco terroristico.

Le autorità hanno comunicato di non avere al momento alcuna indicazione relativa a una matrice islamica dell'attentato. Secondo le prime ricostruzioni fornite da alcuni testimoni alla polizia di Monaco di Baviera a sparare, in punti diversi del centro commerciale, sarebbero stati tre uomini che poi sono fuggiti. Sul numero però, almeno fino a notte fonda, non c'è certezza.

La polizia ha bloccato immediatamente anche la metropolitana e la gente l'ha rapidamente abbandonata. Questo nel timore di attacchi coordinati. Ma anche per rendere più difficile la fuga dei killer, che secondo alcune testimonianze avrebbero proprio cercato di scendere nella stazione vicina al centro commerciale.

La polizia ha twittato invitando la popolazione a non uscire né girare per luoghi pubblici. Ed è stato istituito un numero verde per segnalare informazioni sugli attentatori di Monaco. Un'unità di crisi per il coordinamento delle operazioni è stata insediata a Monaco di Baviera.

Nelle prime ore dopo l'attacco al centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum (da qui l'hashtag #OEZ con cui la stessa Polizia di Monaco ha diffuso notizie sull'attentato) in città si è scatenato il panico: dopo mezz'ora circa si è anche diffusa la notizia di una seconda sparatoria in centro città, Karlsplatze, subito smentita dalle forze dell'ordine. Molta gente è rimasta chiusa nei negozi di Monaco per rispettare l'invito della polizia a non uscire e per paura.

Le autostrade a nord della città sono state chiuse, anche per facilitare l'arrivo delle forze dell'ordine. Bloccate inoltre tutte le partenze dei treni per qualsiasi destinazione, sia i regionali che a lunga distanza. C'è stato pure un falso allarme alla stazione centrale, che è stata evacuata.

La Germania ha istituito controlli alle frontiere verso l'Austria e la Repubblica Ceca.La polizia ha chiesto con numerosi appelli su twitter di non diffondere foto e video per non dare eventuali notizie utili ai ricercati.

(Nella foto i tweet della polizia) La solidarietà sui social network. Diversi abitanti di Monaco offrono ospitalità a chi è rimasto in mezzo alla strada in seguito alla sparatoria al centro commerciale. Usano su Twitter l'hashtag #OffeneTür oppure #opendoor, ovvero “porta aperta” in tedesco e inglese, per informare la gente dove è possibile rifugiarsi.Già da diverse ore, inoltre, Facebook ha attivato la funzione del Safety Check che permette a tutti coloro che abitano a Monaco di Baviare di registrare la propria presenza e dare notizia della propria incolumità a tutti gli amici su Facebook.

Video in Rete. Sul web è iniziato a circolare un primo video (la cui autenticità non è stata ancora confermata) che mostra un uomo, vestito di scuro, avvicinarsi a un Mc Donald's e iniziare a sparare molti colpi di pistola contro i clienti, che si sono danno disperatamente alla fuga.Uno dei killer in azione a Monaco avrebbe preso di mira i bambini che si trovavano all'interno del McDonald's dove sembra sia iniziata la sparatoria. Lo riporta uno dei testimoni oculari citati dalla Cnn.«Abbiamo sentito tre colpi, ma non abbiamo visto chi sparava». È un'altra testimonianza, raccolta dalle catene all news tedesche, di una donna che si trovava nel McDonald's di Monaco quando è iniziata la strage. Siamo scappati tutti, ospiti e personale. I bambini hanno urlato e abbiamo corso come pazzi. Io ero di sopra e sono scappata", ha detto ancora.Sempre in rete sta girando un secondo video (anche in questo caso l'autenticità non è stata ancora confermata) che potrebbe diventare la testimonianza chiave per determinare la matrice dell'attentato terroristico che è avvenuto intorno alle 18 di venerdì 22 luglio nel centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum e nella adiacente via Hanauer.
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Nel video si vede un uomo che sembra essere armato camminare sul tetto di un parcheggio multipiano adiacente al centro commerciale, mentre alcune persone - tra cui quella che ha girato il video - scambiano con lui alcuni frasi in tedesco. In una serie di battute, in stretto bavarese, tra le due persone si sente l'uomo armato rispondere a una serie di insulti che gli sono stati rivolti che lui è tedesco, che è nato in un quartiere difficile con un alto tasso di disoccupazione. Lo scambio è piuttosto vivace nei toni: l'uomo armato dice di essere stato in cura, quello che sta girando il video lo insulta dicendogli che quello è il luogo dove dovrebbe stare, "in cura psichiatrica".I ragazzi della GmgLa Sueddeutsche Zeitung riporta la storia di una comitiva di 30 ragazzi americani che si trova asserragliata in un vicolo nei pressi della Karlsplatz, nel centro di Monaco. Si sono rifugiati lì quando nella zonapedonale è scoppiato il panico e la gente ha iniziato a correreovunque gridando. I giovani sono di passaggio per raggiungere Cracovia, dove la prossima settimana si svolgerà la Giornata mondiale della gioventù e avevano deciso di fermarsi un giorno a Monaco per visitarla.«Ci siamo raccolti qui, mancano un paio di persone ma leabbiamo raggiunte col telefonino e stanno bene», hannoraccontato i ragazzi. Il coordinatore del gruppo, un uomo piùanziano, ha detto alla cronista della Sz: "Stiamo pregando".
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