venerdì 26 settembre 2014
​Sarebbero 3mila gli europei arruolati nelle fila del Califfato. Manifestazioni in Francia dei musulmani "per la pace".
Noi non ci inchiniamo di Marina Corradi
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La Gran Bretagna attaccherà i combattenti dello Stato Islamico. Il Parlamento di Westminster ha approvato con 524 voti favorevoli e 43 contrari la mozione proposta dal governo di David Cameron. Il Regno Unito potrà ora procedere con i raid aerei in Iraq. Gli attacchi, secondo la stampa britannica, potrebbero partire già nelle prossime ore. Nel testo dell'esecutivo si parla di "atti barbari" da parte dell'Isis e di una chiara richiesta di intervento e di aiuto da parte delle autorità irachene. Esclusi molto chiaramente dalla mozione i raid in Siria e gli interventi di terra. L'ultima volta che il Parlamento britannico fu richiamato d'emergenza fu per discutere l'eventuale risposta alla Siria, nell'agosto del 2013, in seguito all'utilizzo di armi chimiche nel conflitto in corso nel Paese di Bashar al-Assad. Nonostante il voto schiacciante a Westminster, ci sono le prime voci di dissenso. Rushanara Ali, parlamentare laburista britannica di originebengalese, considerata dal Guardian una delle donne britanniche musulmane più potenti del Regno Unito, si è dimessa dal suo ruolo di portavoce del Labour per le questioni legate all'istruzione, in modo da potersi astenere dal voto in Parlamento. In totale, 24 laburisti hanno votato contro i raid, più qualche astenuto. La manifestazione dei misulmani in FranciaBandiere a mezz'asta, cortei in diverse città, manifestazioni dei "musulmani e dei loro amici": sono state diverse oggi le dimostrazioni in tutta la Francia in memoria di Hervè Goudel, l'ostaggio rapito in Algeria e decapitato dai jihadisti dell'Isis.  "Noi musulmani di Francia diciamo alt alla barbarie"; questa la parola d'ordine.
Davanti alla Grande Moschea di Parigi si sono riunite centinaia di persone e il presidente del Consiglio francese del culto islamico, Dalil Boubakeur, ha pronunciato un discorso alla presenza del sindaco della capitale francese, Anne Hidalgo e di un rappresentante della Conferenza episcopale, monsignor Jean-Michel Dubost. "L'islam è per la pace, per il rispetto della vita". Questa manifestazione è "espressione forte e viva della nostra volontà di unità nazionale e della nostra volontà incrollabile di vivere insieme". A margine della manifestazione Boubakeur ha usato parole più forti: i carnefici fondamentalisti "devono andare all'inferno".
Tremila cittadini europei nelle file dell'IsisIl numero dei cittadini europei che si sono uniti al gruppo estremista dello Stato Islamico sono oltre 3.000, secondo quanto riferito alla Bbc da Gilles de Kerchove, capo dell'antiterrorismo dell'Unione europea, che ha messo in guardia sul rischio di attacchi contro l'Europa come ritorsione ai raid aerei sulle postazioni dell'Isis in Iraq e Siria.L'allarme di De Kerchove. De Kerchove ha precisato che il numero totale di 3.000 include tutti coloro che sono stati nella regione, anche quelli che sono tornati e quelli che sono rimasti uccisi. In precedenza si stimava che il numero dei cosiddetti "foreign fighters" ammontasse a 2.000. A suo parere la dichiarazione dello Stato Islamico a giugno di voler costituire un Califfato ha giocato un ruolo importante nel richiamare gli europei verso Siria e Iraq. "Se ci credi, è probabile che tu voglia farne parte il prima possibile", ha spiegato de Kerchove.Il timore del massimo responsabile dell'antiterrorismo in Europa è che la determinazione dimostrata dallo Stato Islamico possa spingere gruppi estremisti concorrenti, come al Qaeda, a compiere attentati in Europa per mantenere alto il proprio profilo. "La crescente potenza dell'Isis può spingere al Qaeda a fare qualcosa per dimostrare di essere ancora importante".In Spagna 9 arresti. Nove presunti membri di una cellula legata ai jihadisti dello Stato islamico (Isis), e con base nell'enclave spagnola in Marocco di Melilla e nella vicina città marocchina di Nador, sono stati arrestati. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno spagnolo. Il capo della cellula sarebbe il fratello di un uomo che in passato servì l'Esercito spagnolo. L'operazione è stata condotta dalle polizie spagnola e marocchina, ha informato il ministero, senza precisare il luogo dell'arresto. Da 1.500 a 2.000 jihadisti marocchini combattono attualmente in Siria e in Iraq, e Rabat teme che approfittino di questa esperienza per perpetrare degli attentati al ritorno in patria.
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