mercoledì 22 ottobre 2014
Il presidente della commissione annuncia investimenti straordinari. L'assemblea di Strasburgo promuove l'esecutivo comunitario.
Renzi: da Ue nessuna minaccia
Strada tutta in salita di Vittorio E. Parsi
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Il Parlamento europeo ha votato mercoledì mattina la fiducia alla Commissione Ue guidata da Jean-Claude Juncker. Gli eurodeputati, riuniti in sessione plenaria a Strasburgo, hanno dato il via libera al nuovo esecutivo di Bruxelles con 423 voti a favore, 209 contrari e 67 astenuti. La nuova Commissione europea "inizia sotto i migliori auspici e il suo presidente gode dalla legittimazione più forte possibile", ha commentato il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz. La nuova squadra dell'esecutivo di Bruxelles "ha ricevuto il supporto di una larga parte" dell'aula di Strasburgo e "la sua nomina è il risultato diretto delle elezioni europee". Per Schulz "mai prima d'ora una Commissione ha avuto una legittimazione democratica maggiore e più solida". Ma ora il nuovo esecutivo Ue "deve trasformare i suoi impegni in realtà". Prima di incassare la fiducia Juncker ha tenuto un lungo discorso in cui ha annunciato un programma di investimenti per la crescita da 300 miliardi che sarà presentato "prima di Natale". "Questo programma di investimenti - ha detto Juncker - mi preme molto e i tentativi avviati per tentare di farmi deviare non sortiranno alcun effetto". Il programma, ha aggiunto "non può essere finanziato con nuovo debito", e anzichè presentarlo, come previsto inizialmente, entro i primi tre mesi della nuova Commissione, "il vicepresidente Jyrki Katainen e io abbiamo intenzione di presentarlo prima di Natale, perchè c'è fretta". Infatti, ha aggiunto, "le economie che non crescono non creano neanche occupazione, e la creazione di posti di lavoro è una priorità". I leader dei 28 Stati dell'Unione europea sottolineeranno domani il loro sostegno al piano per mobilitare 300 miliardi di nuovi investimenti nel triennio 2015-2017. La scelta di nominare l'ex ministro degli Esteri olandese Frans Timmermans, socialista, come primo vicepresidente e suo "braccio destro (e anche sinistro, qualche volta)" serve a garantire "l'equilibrio politico della prossima Commissione" ha detto lo stesso Juncker. Ha poi definito "ridicolo che ci siano solo 9 donne su 28 commissari" ricordando le difficoltà per ottenere che i governi proponessero un minimo sufficiente di candidate donne nella sua nuova squadra. "Alla mia età non comincerò una carriera da dittatore" ha commenato Juncker assicurando che la sua sarà una commissione più politica e più efficace. Quanto all'allargamento dell'Unione nessun nuovo Paese entrerà nell'Unione europea nei prossimi 5 anni. "Non vogliamo creare illusioni nei Paesi candidati all'ingresso", ha spiegato Juncker, "i negoziati proseguiranno con lo stesso impegno e, se necessario, ci saranno accelerazioni, ma non è realistico pensare che ci saranno nuovi Stati membri dell'Ue nei prossimi 5 anni". L'Ue ha dato il via a negoziati di adesione con sei Paesi: Albania, Islanda, Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia. Infine un commento su Ebola: la reazione europea all'epidemia ha detto, "non è stata all'altezza" della gravità della situazione, ha lamentato il presidente della prossima Commissione europea, Jean-Claude Juncker. "Ho l'impressione che finchè ha colpito solo l'Africa non abbiamo fatto niente e siamo intervenuti solo quando c'è stato il rischio di una diffusione del virus in Europa", ha denunciato.
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