lunedì 8 giugno 2015
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Circa 5.000 persone scappano dall'Eritrea ogni mese a causa di violazioni di diritti umani "sistematiche e su vasta scala". È quanto si legge nel rapporto diffuso oggi dalla Commissione di inchiesta Onu sull'Eritrea, in cui si sottolinea come gli eritrei in fuga dal loro Paese siano a rischio di "cattura, tortura e morte per mano di trafficanti di esseri umani senza scrupoli". Al termine di un anno di inchiesta, i tre membri della Commissione creata lo scorso anno dal Consiglio Onu per i diritti umani hanno descritto in un rapporto un sistema repressivo che controlla la popolazione attraverso "un vasto apparato di sicurezza presente a tutti i livelli della società". "Le informazioni raccolte attraverso un sistema di controllo pervasivo sono usate in modo assolutamente arbitrario per mantenere la popolazione in una condizione di perenne ansia - si legge nel documento - non è la legge che governa gli eritrei, ma la paura". Secondo la Commissione, alcune delle violazioni dei diritti umani "potrebbero rappresentare crimini contro l'umanità". Il rapporto, che sarà presentato al Consiglio Onu per i diritti umani il prossimo 23 giugno, è stato redatto al termine di un anno di indagine compiuta fuori dall'Eritrea, dal momento che il governo non ha mai risposto alla richiesta della Commissione di avere accesso al Paese. I tre membri della Commissione hanno intervistato circa 550 eritrei in otto Paesi e hanno ricevuto 160 relazioni scritte.
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