lunedì 20 ottobre 2014
E dopo il Senegal, anche la Nigeria è stata dichiarata "virus free". Guarita l'infermiera spagnola e la dottoressa norvegese. "Mea culpa" dell'Oms: l'epidemia poteva essere prevenuta.
Sopravvivere a Ebola, e insistere
di F.Ognibene
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I ministri europei degli Affari Esteri "sono unanimi nel dire che l'idea di nominare un coordinatore europeo della lotta contro l'Ebola sia una buona idea". È quanto ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, al termine della riunione del Consiglio Affari Esteri della Ue che si è svolto lunedì a Lussemburgo. "Il nome sarà scelto nei prossimi giorni", ha aggiunto Fabius. Secondo alcune fonti sarà durante il Consiglio dei leader della Ue, che si svolgerà giovedì e venerdì prossimi, che si annuncerà il nome del coordinatore. L'inziativa europea segue quella del presidente americano, Barack Obama, che venerdì scorso ha nominato l'avvocato Ron Klain come super commissario per l'emergenza sanitaria negli Stati Uniti. La Nigeria è ufficialmente "Ebola free". Dopo 42 giorni senza nuovi casi sospetti, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha formalmente dichiarato la Nigeria un Paese "libero dalla trasmissione del virus Ebola". Si tratta del secondo Paese "virus free" dopo il Senegal, dove l'epidemia è stata definita esaurita nei giorni scorsi. Spagna, guarita l'infermiera. L'infermiera spagnola Teresa Romero, colpita dall'Ebola, non mostra più presenza del virus nel sangue. Secondo fonti dell'ospedale Carlos III di Madrid, un test volto a individuare il virus praticato lunedì sulla donna, 44 anni, ricoverata dal 6 ottobre, è risultato negativo. Tuttavia la cautela è d'obbligo. Se anche un secondo test darà risultato negativo, il caso potrà dichiararsi praticamente chiuso, ma non per questo la paziente potrà essere dimessa. Romero ha infatti una grave infezione ai polmoni e solo tre giorni fa ha ricominciato a mangiare. Norvegia, dimessa la dottoressa infettata. La norvegese che aveva contratto il virus in Sierra Leone, lavorando per Medici senza Frontiere, è guarita. Lo rende noto la stessa organizzazione umanitaria, tramite il portavoce Jonas Haagensen. La donna ha lasciato il reparto di terapia intensiva dell'ospedale universitario di Oslo. L'Oms: abbiamo fatto troppi errori.Staff incompetente, nomine politiche in Africa e burocrazia. Un mix fatale che ha impedito all'Organizzazione mondiale della Sanità di cogliere la "tempesta perfetta che stava arrivando". È un documento interno all'Oms trapelato alla stampa a gettare ombre e alimentare dubbi sulla risposta a livello internazionale al virus Ebola, che - denuncia la ong Oxfam - può diventare "disastro umanitario della nostra generazione"."Mea culpa" anche in Texas. Una risposta non adeguata anche negli Stati Uniti, dove l'ospedale di Dallas del "paziente zero" fa anch'esso mea culpa: in una lettera aperta chiede scusa, ammette carenze e si impegna a standard più rigidi. "Nonostante le migliori intenzioni non siamo riusciti a rispettare gli elevati standard che sono il fulcro della storia dell'ospedale e della sua missione" scrive Barclays Berdan, l'amministratore delegato di Texas Health Resources, la società no profit alla quale fa capo il Texas Health Presbyterian Hospital.
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