venerdì 19 settembre 2014
​Sono stati assaliti con machete dalla folla inferocita. Appello dell'Onu: non isolate i Paesi colpiti.
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La crisi provocata dal virus Ebola "è una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale": è l'allarme lanciato dalle Nazioni Unite per la diffusione di una epidemia che il direttore dell'Oms, Margaret Chan, non esita a definire la crisi "non solo un'emergenza sanitaria, ma una vera e propria crisi umanitaria, economica e sociale", mentre da un villaggio della Guinea, uno dei tre paesi al centro dell'epidemia (con Liberia e Sierrra Leone), giunge la notizia che otto operatori in missione di sensibilizzazione sui rischi sanitari sono stati assassinati a colpi di machete. A New York il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato una risoluzione (tra i co-sponsor anche l'Italia) per rafforzare la risposta globale alla diffusione del letale virus in Africa occidentale, i cui Paesi - è l'appello delle Nazioni Unite - "non devono essere isolati" dalla comunità internazionale. E dopo l'annuncio di Obama, che invierà 3.000 soldati nelle regioni colpite, anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha dato il via a una nuova missione di emergenza (Unmeer) per coordinare la lotta contro la malattia e inviare personale nei Paesi in cui si annidano i focolai (Sierra Leone, Guinea e Liberia). E mentre l'Oms aggiorna il bilancio dei morti a 2.622, il Consiglio di Sicurezza "invita gli Stati membri ad abolire le restrizioni sui viaggi e alle frontiere imposte a causa di Ebola, che contribuiscono ad un ulteriore isolamento dei Paesi colpiti". Anche le compagnie aeree e navali vengono invitate a mantenere i collegamenti con tali Paesi. Nel frattempo diventa allarmante il fenomeno del rifiuto opposto da parte delle popolazioni locali alla lotta al virus, che per la prima volta sfocia in omicidio. In Guinea, nel villaggio di Wome, 8 operatori sono stati massacrati a colpi di machete o di arma da fuoco, ha reso noto il governo di Conacry, spiegando che la popolazione del villaggio è fuggita. Gli otto, medici, infermieri e giornalisti, erano stati inviati per educare la popolazione sul virus. L'assalto della folla inferocita ha causato anche 21 feriti. Molti in Guinea - afferma una fonte della polizia - pensano che il virus Ebola sia un'invenzione dei bianchi per uccidere i neri. "Gli otto corpi - rende noto il portavoce del Governo - sono stati ritrovati nella latrina del villaggio di Wome. Tre di loro hanno la gola tagliata". Sei persone sono state arrestate.
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