venerdì 30 settembre 2016
​Frase choc del presidente: vorrebbe «massacrare 3 milioni di tossicodipendenti». E attacca Usa, Ue e Onu. La reazione sdegnata del Congresso mondiale ebraico.
Filippine, Duterte si paragona a Hitler
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Rodrigo Duterte, il controverso presidente delle Filippine, ha detto che sarebbe contento di massacrare milioni di tossicodipendenti. E come modello ha citato lo sterminio del popolo ebraico commesso da Adolf Hitler. Duterte ha inoltre ripetuto il suo consueto attacco verbale contro gli Stati Uniti e l'Unione Europea, accusandoli di "ipocrisia" quando criticano la sua campagna anti-droga, nella quale sono già morte 3mila persone, molte dei quali uccise dalla polizia al di fuori di ogni procedura giudiziaria. Com'era immaginabile, la dichiarazione ha suscitato l'immediata reazione di sdegno della comunità internazionale, a partire da quella ebraica. LA FRASE CHOC. "Hitler ha massacrato tre milioni di ebrei. Ora ci sono tre milioni di tossicodipendenti (nelle Filippine). Io sarei felice di massacrarli", ha detto Duterte nella sua città di Davao. "Se la Germania ha avuto Hitler, le Filippine hanno..." ha detto, interrompendosi. "Ma sapete, mie vittime, io voglio...eliminare il problema dal mio paese e salvare la prossima generazione dalla perdizione". LE ACCUSE A USA E UE. Il sulfureo presidente ha inoltre risposto alle critiche con una raffica di insulti contro il presidente americano Barack Obama, il segretario dell'Onu Ban Ki-moon e l'Unione europea. "Voi Usa, Ue. Chiamatemi come volete. Ma io non sarà mai ipocrita quanto voi", ha detto ancora. "Ci sono migranti - ha continuato - che fuggono dal Medio Oriente. Voi permettete che loro marciscano, e vi preoccupate della morte di mille, duemila, tremila?". VIGILANTES ANTICRIMINE, FILIPPINE NEL SANGUE di Stefano Vecchia (19/8)
LO SDEGNO DEL CONGRESSO EBRAICO. Il presidente del Congresso ebraico mondiale Ronald Lauder non ha usato mezzi termini: "Queste dichiarazioni sono rivoltanti e il presidente Duterte le deve ritrattare e deve scusarsi", scrive in un comunicato. "Quello che il presidente Dutert ha detto non solo è profondamente inumano, ma dimostra una sconcertante mancanza di rispetto per la vita umana che è straziante in un leader democraticamente eletto in un grande paese". Quel «pugno giallo» minaccia il futuro di Gerolamo Fazzini (10/5)
CHI È DUTERTE. Rodrigo Duterte, 71 anni, ha vinto le elezioni a maggio dopo essere stato per un ventennio sindaco di Davao, promettendo una lotta spietata al narcotraffico nella quale almeno 100mila persone dovranno morire. L'ondata di violenza poliziesca con la quale sta cercando di mantenere la promessa ha suscitato lo sdegno da parte degli Stati Uniti, dell'Ue, delle istituzioni multilaterali.
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