lunedì 16 dicembre 2013
​Il petrolio è la principale risorsa dell'economia irachena, ma occorre valorizzare il turismo e l'ambiente. (Giorgio Paolucci)
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Il petrolio è di gran lunga la principale risorsa dell'economia irachena, e continuerà ad esserlo ancora per molto tempo. Ma è necessario avere uno sguardo capace di guardare lontano, se davvero si vuole dare a questa nazione un futuro di stabilità e aumentare la possibilità di nuovi sbocchi lavorativi per i giovani. Una risorsa per ora poco sfruttata, anche per la precarietà delle condizioni di sicurezza in cui versa buona parte del Paese, è rappresentata dalla valorizzazione turistica e ambientale di alcune zone. Tipico il caso della zona paludosa delle Marshland, che al visitatore italiano ricordano i territori del Delta del Po. Un ambiente naturale incontaminato e di rara bellezza, la cui superficie tocca tre regioni del sud dell'Iraq: Thi-Qar, Missan e Bassora. le genti che abitano queste aree sono i "discendenti" dell'antico popolo sumero che popolava la Mesopotamia migliaia di anni fa e vivono in piccoli centri abitativi costituiti principalmente da particolari case galleggiante che spesso sono raggiungibili solamente in barca. Un itinerario di almeno un'ora a bordo delle caratteristiche piroghe condotte da gente del luogo rappresenta un'esperienza affascinante, permette di scoprire una realtà sconosciuta ai più e induce a riflettere che per dare più futuro all'Iraq è necessario incentivare attività economiche complementari all'estrazione del petrolio, come ad esempio la valorizzazione delle paludi delle Marshland. Convinto sostenitore di questa prospettiva è il governatore della provincia di Thi-Qar, che proprio in questi giorni ha annunciato cospicui investimenti in ambito ambientale, culturale e turistico. In questa area sono presenti siti archeologici di grande importanza come le numerose ziggurat (le costruzioni sacre edificate dai popoli che hanno abitato nell'antichità la "terra tra i due fiumi") e la casa di Abramo a Ur, tesori che attendono di essere adeguatamente valorizzati e che rappresentano altrettante risorse per il futuro economico dell'Iraq.
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