giovedì 29 settembre 2016
In un rapporto foto satellitari e testimonianze. Da gennaio oltre 200 morti, tra cui decine di bambini. LEGGI IL RAPPORTO
POLEMICA SUI RIMPATRI «Sudan paese pericoloso, viola i diritti umani»
Amnesty: «Armi chimiche in Darfur»
COMMENTA E CONDIVIDI
Il governo sudanese ha condotto probabilmente almeno 30 attacchi chimici contro civili nella regione del Darfur quest'anno. La denuncia parte da Amnesty International: il rapporto (TESTO INTEGRALE in inglese) dell'organizzazione si basa su informazioni derivanti da immagini satellitari e su oltre 200 testimonianze. Circa 200-250 persone, la maggior parte bambini, sono morte a causa di attacchi con armi chimiche nella regione di Jebel Marra, nel Darfur, da gennaio. L'organizzazione internazionale è inoltre arrivata alla conclusione che nella regione di Jebel Marra, le forze sudanesi hanno perpetrato "stupri e uccisioni di massa".  "La portata e la brutalità di questi attacchi è difficile da tradurre in parole", ha commentato Tirana Hassan, di Amnesty International. Le conclusioni del rapporto sono state presentate a due esperti indipendenti, che hanno entrambi concluso che esistono elementi chiari a conferma dell'avvenuto uso di agenti chimici quali l'iprite. "È inesatto" è stata la secca replica del portavoce dell'esercito del Sudan, Ahmed Khalifa al-Shami.Dal 2003 il Darfur è teatro di un conflitto tra la maggioranza nera della popolazione, composta da tribù stanziali, e la minoranza nomade originaria della Penisola arabica, maggioritaria invece nel resto del Sudan. Ribelli sono insorti contro il governo di Khartum accusandolo di discriminare e abbandonare la popolazione del Darfur: in seguito alla risposta armata del Sudan, vi sono stati finora circa 300mila morti e due milioni di sfollati.A gennaio, le forze sudanesi hanno lanciato una nuova offensiva contro le roccaforti dei ribelli guidati da Abdul Wahid, nella zona di Jebel Marra dove ci sono stati pesanti bombardamenti che di fatto colpiscono la popolazione civile.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: