sabato 28 novembre 2015
​In una Parigi blindata si apre lunedì la 21esima conferenza mondiale delle Nazioni Uniti. Obiettivo: ridurre le emissioni inquinanti e tenere a bada la temperatura del pianeta.
COMMENTA E CONDIVIDI

​Con il vertice a cui partecipano 195 Paesi e almeno 147 tra capi di Stato e di governo, prende il via lil 30 novembre a Parigi la 21ma Conferenza delle parti per la lotta ai cambiamenti climatici (Cop21) che si chiuderà l'11 dicembre. Nel corso della prima conferenza, nel 1992 a Rio De Janeiro fu firmata la convenzione Onu sui cambiamenti climatici. L'appuntamento clou è fissato per il 30 mattina, quando il presidente francese Francois Hollande e il ministro degli Esteri Laurent Fabius accoglieranno i capi di Stato e di governo dei 147 Paesi partecipanti per aprire ufficialmente la conferenza. All'evento non mancherà nessuno, da Barack Obama a Vladimir Putin, dai leader asiatici Xi Jinping e Narendra Modi alla presidente brasiliana Dilma Roussef, fino al capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker. L'obiettivo di Cop21 è la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che provocano l'effetto serra e il riscaldamento globale.

La Cop21 è la prosecuzione ideale del vertice del 1997 in cui fu elaborato il protocollo di Kyoto che proponeva di ridurre le emissioni inquinanti del 5% entro il 2012. Il protocollo però non ha dato i risultati sperati e dovrebbe essere sostituito da un nuovo testo al centro della riunione di Parigi. Questi i numeri del grande appuntamento: - 10.000 delegati e altri 30.000 tra scienziati, giornalisti, osservatori. Per la sicurezza in campo 2.500 ttra gendarmi e poliziotti più 8.000 agenti supplementari per i controlli alle frontiere - 179 Paesi, rappresentanti il 95% della popolazione e il 94% delle emissioni globali, hanno presentato le loro "promesse" di riduzione dei gas sera, le Indc's (Intended national determined contribution). - 2,7 i gradi entro cui si conterrebbe il riscaldamento globale al 2100 stando agli impegni annunciati dagli Stati mentre l'obiettivo è restare sotto i due gradi. Il termine di paragone fissato è quello dell'era preindustriale (1850). L'italia propone di ridurre ulteriormente questo gap a 1,5 gradi. - 2050 è l'anno entro cui i Paesi del G7 si sono impegnati a ridurre del 70% le loro emissioni rispetto al 2010.

 

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: