giovedì 2 aprile 2015
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Emersi nel 2006 dopo la sconfitta dell'Unione delle Corti Islamiche da parte del Governo Federale di Transizione, gli al-Shabaab, "i Giovani", rappresentano il gruppo islamico più potente e attivo in Somalia. Dal 2012 sono formalmente riconosciuti come cellula locale di al-Qaeda e sono inseriti nella lista delle organizzazioni terroristiche di numerosi governi e servizi di sicurezza occidentali. Tra gli obiettivi del gruppo, quello di instaurare nel Paese la Sharia, la legge islamica, nella rigida applicazione wahhabita.Espulso da Mogadiscio nell'agosto 2011 e dal porto di Kismayo nel settembre 2012, il movimento islamico controlla ancora gran parte delle zone rurali nel sud del Paese, dove le donne accusate di adulterio vengono lapidate e ai ladri sono amputate le mani. La sua forza è stimata in settemila-novemila uomini, con un netto calo rispetto ai 14.426 guerriglieri stimati nel maggio del 2011. Il calo di miliziani è dovuto sia a screzi interni tra leader somali e la leadership centrale di al-Qaeda, sia all'azione del governo di transizione che dal 2012, grazie al sostegno della comunità internazionale, è riuscito ad agire con forza contro gli estremisti islamici. Il leader degli al-Shabaab è Ahmed Omar Abu Ubeyda, dopo che il suo predecessore - Moktar Ali Zubeyr, anche noto come Ahmed Godane - è stato ucciso nel settembre dello scorso anno in un raid americano. Nel febbraio 2012 Godane aveva rilasciato un video nel quale "prometteva di obbedire" al leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri. Oltre all'applicazione della sharia, un altro obiettivo chiave della missione degli al-Shabaab è l'espulsione dalla Somalia dei soldati stranieri, in primis quelli etiopi e kenioti.Ed è proprio contro il Kenya, responsabile di aver mandato propri militari a combattere il gruppo in Somalia, che si sono scatenate le peggiori azioni all'estero dei miliziani somali, compreso l'attentato del 1996 contro l'ambasciata Usa a Nairobi e nel 2002 contro obiettivi israeliani attorno a Mombasa. L'attacco più sanguinoso resta quello al centro commerciale Westgate a Nairobi nel settembre del 2013 costato la vita a 68 persone.
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