venerdì 27 marzo 2015
Certificati medici stracciati. Il 10 marzo fu visitato in ospedale. Il pilota cercò di abbattere la porta con un'ascia.
L'abisso più fondo di Marina Corradi
LE COMPAGNIE«Mai meno di due persone in cabina»
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Il giorno dello schianto del volo Germanwings sulle Alpi Francesi, il co-pilota Andreas Lubitz non doveva volare: era in congedo per malattia, ma aveva nascosto a colleghi e datori di lavoro la sua condizione. È quanto reso noto dalla procura tedesca, all'indomani della perquisizioni nelle due case del giovane, quella dei genitori, a Montabaur, un'elegante cittadina a nord di Francoforte, e il suo appartamento all'ultimo piano di una palazzina residenziale proprio di Dusseldorf. Gli inquirenti hanno trovato "stracciati alcuni certificati di malattia molto recenti che dicono che non doveva lavorare, anche lo stesso giorno dell'incidente". E il 10 marzo sarebbe stato visitato in ospedale. Nelle case sono stati trovati anche documenti che dimostrano che il giovane era in terapia. Non è stato trovato invece alcun biglietto di addio "né indizi che facciano pensare a motivazioni politico-religiose".

«In cura psichiatrica». Il quotidiano tedesco Bild, che ha avuto accesso ai documenti ufficiali dell'Autorità tedesca di supervisione del trasporto aereo, rivela che il 27enne ha attraversato "un episodio depressivo pesante" nel 2009 ed è stato sottoposto a cure psichiatriche. Da allora Lubitz seguiva un trattamento "medico particolare e regolare". Queste informazioni, aggiunge il quotidiano, erano state trasmesse a Lufthansa, la compagnia aerea tedesca della quale fa parte Germanwings. Lufthansa: no comment. Il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, aveva dichiarato giovedì in conferenza stampa che sei anni fa il copilota aveva interrotto l'addestramento, ma non aveva fornito motivazioni. Oggi una portavoce di Lufthansa ha dichiarato che la compagnia non fa commenti sullo stato di salute del pilota. «Il pilota tentò di sfondare con un'ascia». Stando sempre a quanto scrive il Bild, il pilota dell'Airbus A320 precipitato sulle Alpi francesi con 150 persone a bordo, chiuso fuori dalla cabina, avrebbe cercato di buttare giù la porta blindata con un'ascia per evitare il disastro. La notizia non è stata confermata dalla compagnia, ma un portavoce di Germanwings ha riconosciuto che a bordo c'era anche un'ascia, un arnese che "fa parte delle apparecchiature di sicurezza di un A320".

Il pannello di comando per chiudere dall'interno la cabina di pilotaggio Prosegue la ricerca delle vittime. Intanto, sulle Alpi francesi, per il quarto giorno consecutivo sono proseguite le operazioni di recupero delle salme: inquirenti e tecnici specialisti setacciano tra rocce e sassi alla ricerca dei corpi e di reperti e di tracce di Dna, lavorando inerpicati su un declivio scosceso e scivoloso. Si cerca anche la scheda di memoria della seconda scatola nera, con i dati di volo.

Corone di fiori sul luogo del disastro
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