venerdì 29 gennaio 2016
​La denuncia di Amnesty International documentata con immagini prese dall'alto. E secondo l'Onu già 240mila persone sono fuggite all'estero.
Fosse comuni scoperte in Burundi
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Sono con ogni probabilità fosse comuni i cinque siti individuati nei pressi della capitale del Burundi, Bujumbura, con i resti di numerosi corpi. Lo riferisce Amnesty International, sulla scia delle notizie di uccisioni di massa nel Paese africano, da oltre sei mesi in preda a una spirale di violenze. Secondo l'Onu, almeno 439 persone sono state uccise e 240mila sono fuggite all'estero, ma si teme che i numeri reali siano molto più alti.

La localizzazione delle fosse comuni (Amnesty International) L' Unione africana mira a convincere il presidente Pierre Nkurunziza ad accettare l'arrivo di un contigente di peacekeeper. Il capo dello Stato, la cui decisione di puntare a un terzo mandato è stata la scintilla delle violenze, non pare intenzionato ad accettare. La denuncia di Amnesty è documentata con immagini riprese dall'alto, che mostrano una serie di siti con terra rimossa, immagini "che suggeriscono un deliberato tentativo di coprire la portata delle uccisioni ad opera delle forze di sicurezza e di impedire che la verità emerga", scrive Amnesty.

 

Nel frattempo un giornalista e un fotografo del quotidiano francese Le Monde sono stati arrestati in Burundi. Stavano indagando sulle milizie armate attive nel Paese africano. La Francia chiede la "liberazione immediata" di Jean-Philippe Rémy e Philip Edward Moore, inviati speciali del quotidiano Le Monde arrestati ieri in Burundi insieme ad altre 15 persone: è quanto afferma il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. Un appello per la liberazione del giornalista francese, 49 anni, e del compagno fotografo britannico, di 34, sono stati lanciati anche dal quotidiano Le Monde e da diversi media francesi. I due reporter sono stati fermati a Bujumbura, la capitale del Burundi. Secondo il ministero locale della Sicurezza pubblica, i "due stranieri erano in compagnia di un gruppo di criminali armati". Rémy e Moore erano in Burundi per indagare sulla crisi politica che scuote il Paese dalla primavera scorsa. Secondo Le Monde, sono stati fermati mentre "incontravano un gruppo di oppositori" politici.

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