giovedì 30 ottobre 2014
​Assaltato il Parlamento, incendiati uffici governativi. Centinaia di migliaia protestano contro la rielezione, scontata, di Compaoré al potere dal 1987.
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Burkina Faso sull'orlo della guerra civile. Dopo le manifestazioni di martedì, che hanno visto in strada centinaia di migliaia di persone, giovedì la folla inferocita ha assaltato la sede del Parlamento a Ouagadougou. Ci sarebbero almeno 5 morti. Incendiati anche alcuni uffici governativi. L'aeroporto è stato chiuso e vi sono testimonianze di soldati che si sono aggiunti ai manifestanti.A scatenare la protesta è la prospettiva di una ennesima rielezione del presidente del presidente in carica Blaise Compaoré, al potere dal 1987.Il Parlamento avrebbe dovuto votare giovedì l'emendamento che gli avrebbe consentito di restare al suo posto. La polizia ha cercato di fermare i manifestanti anche gas lacrimogeni, ma poi ha dovuto cedere il passo. In previsione dell'assalto, erano state bloccate con mezzi blindati le entrate che conducono al Parlamento. Presa d'assalto anche la sede della tv di Stato, che ha interrotto le trasmissioni.Era un voto scontato, quello per la deroga a Compaorè, il cui partito Democrazia e progresso (Cdp) ha la maggioranza assoluta. Per questo l'opposizione aveva chiesto a gran voce la mobilizzazione del popolo. "Ventisette anni sono abbastanza", è lo slogan più in voga per chiedere al presidente Compaorè di desistere dal forzare la legge che ne vieterebbe la rielezione. "Facciamo questo perché Compaorè sta cercando di stare al potere troppo a lungo. Siamo stanchi di lui, vogliamo un cambiamento, se ne deve andare", ha detto Seydou Kabre, un manifestante.Giovedì la protesta si è estesa alla seconda città del Paese, Bobo Dioulasso, dove i dimostranti hanno appiccato le fiamme al municipio e alla sede del partito di governo. Incendiata anche la casa del sindaco e quella del portavoce di governo, Alain Edouard Traore.Non è chiaro dove si trovi ora Compaoré, che ha esortato alla calma con un messaggio su Twitter.
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