martedì 1 settembre 2015
La polizia ha usato lacrimogeni e cordoni per non fare entrare i migranti in Germania e Austria. Espulsioni, Strasburgo condanna l'Italia
Oim: Mediterraneo, 350mila arrivi nel 2015 / Marina: 500 salvati, 4 morti
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L'emergenza migranti ha fatto piombare nel caos la principale stazione ferroviaria di Budapest, Keleti, prima evacuata e poi riaperta dopo un'ora di chiusura, ma non ai profughi, allontanati dall'ingresso da un cordone di agenti. La tensione nella capitale dell'Ungheria, il cui premier, Viktor Orban, vedrà giovedì 4 settembre i vertici dell'Ue a Lussemburgo, prima dell'incontro in agenda il 14 settembre, è lo specchio delle pressioni sulle frontiere orientali e meridionali d'Europa, presa d'assalto da un'ondata di profughi.Più di 350.000 migranti hanno attraversato il Mediterraneo da gennaio, secondo gli ultimi dati Oim, e almeno 2.643 sono morti in mare: oltre 118mila sono sbarcati in Italia, gli altri si sono divisi tra Spagna e l'isola di Malta. Ma è la rotta dei Balcani che desta maggiore allarme in queste ore. Un totale di 3.650 migranti sono arrivati in treno a Vienna solo nella giornata di lunedì, mai così tanti in un solo giorno dall'inizio dell'anno. In Germania, in Baviera, che confina con l'Austria, la polizia ha registrato il numero record di arrivi di 2.200 nelle ultime 24 ore. Il numero è schizzato verso l'alto perché alcuni treni, carichi di centinaia di migranti, hanno lasciato l'Ungheria e attraversato l'Austria, diretti verso la Baviera. Successivamente le autorità ungheresi hanno impedito la partenza dei migranti: centinaia di profughi furenti hannoallora inscenato una manifestazione di protesta davanti alla stazione ferroviaria, sventolando i biglietti, scandendo "Germania, Germania". Il portavoce del governo magiaro ha motivato la chiusura con il tentativo di Budapest di applicare la normativa Ue, che richiede agli extracomunitari che vogliano muoversi all'interno dell'area Schengen di aver un passaporto e un visto. Il capo dello staff del primo ministro Lazar ha fatto sapere di ritenere colpevoli per l'escalation della crisi la Germania e la Ue, che con le sue politiche "ha fatto entrare chiunque". "La ue non ha saputo gestire la situazione", ha detto.La situazione è così confusa che la Germania si è sentita in dovere di far presente che la normativa europea inerente il diritto di asilo e che impone ai rifugiati di presentare la richiesta di asilo politico nel primo punto di approdo, non è sospesa. "La Germania non ha sospeso (i regolamenti di) Dublino", ha sottolineato il portavoce del governo, "chiunque arrivi in Ungheria deve registrarsi lì e sottoporsi lì alla procedura di richiesta d'asilo".In serata il governo di Budapest ha annunciato che registrerà tutti i migranti che entrano in Ungheria, ma rimanderà indietro quelli economici (che non otterranno cioè asilo) nello Stato da cui sono entrati nel Paese. 3.500 militari saranno inviati sul confine sud del Paese, in sostegno della polizia.Intanto, la Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per la detenzione "illegale" di tre migranti tunisini nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Il ricorso si riferiva a fatti avvenuti nel settembre 2011, quando i tre erano stati prima trattenuti nel Centro di prima accoglienza dell'isola e poi caricati su navi-prigione a Palermo, in attesa del rimpatrio. I tre dovranno essere risarciti con 10mila euro a testa. Nel frattempo, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier spagnolo, Mariano Rajoy, nel corso di una conferenza stampa a Berlino, hanno ribadito che occorre aiutare Italia e Grecia ad aprire centri di registrazione per i migranti.
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