A San Paolo, altre migliaia di persone hanno riempito l'avenida Paulista, già epicentro delle proteste di domenica in cui un milione di persone era sceso in strada per chiedere le dimissioni della presidente.
IL CASO LULA Grandi pulizie in Brasile per evitare la tempesta (L.Capuzzi)
Con la grave recessione in cui versa l'economia brasiliana, la rabbia nei confronti del potere per gli scandali dell'operazione "Lava Jato" (autolavaggio) è alle stelle. "Sono qui per il futuro dei miei figli, nipoti e pronipoti. Dilma deve andarsene, così come Lula. Quando è troppo è troppo", dice Vera Carneiro, 75 anni, avvolta in una bandiera verde-oro fuori dal palazzo della presidenza di Brasilia.
La magistratura sospende la nomina di Lula a ministro
Il giudice federale brasiliano Itagiba Catta Preta Neto, del 4° tribunale del
Distretto federale, ha però emesso una sentenza provvisoria che
sospende la nomina dell'ex presidente della Repubblica, Luiz
Inacio Lula da Silva, a ministro della Casa civile. Il governo della presidente Dilma Rousseff può fare ricorso contro la decisione.
Secondo il giudice, il giuramento di Lula, avvenuto stamane a Brasilia, presenta indizi di "irregolarità" e può rappresentare un "intervento indebito
nell'attività della polizia, dei pm e della magistratura".
Nello stesso provvedimento provvisorio, Catta Preta ha disposto che la presidente Rousseff sia intimata all'"immediata esecuzione" della sua decisione. "Ci aspettavamo qualcosa del genere, il governo farà subito
appello", ha annunciato l'ex ministro Gilberto Carvalho.