giovedì 17 marzo 2016
​L'ex presidente, accusato di corruzione, ha accettato l'incarico di ministro che gli garantisce l'immunità. Ma un giudice federale sospende la nomina.
Brasile, migliaia in piazza contro Lula e Rousseff
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Migliaia di persone hanno protestato in Brasile contro la nomina dell'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva a ministro della Casa civile e le intercettazioni di telefonate tra lui e la presidente Dilma Rousseff in cui all'accusato veniva offerto il posto da ministro come via d'uscita dai processi. Scontri si sono verificati a Brasilia, dove la polizia ha sparato gas irritanti contro gli oltre 5mila dimostranti che hanno riempito l'area fuori dal palazzo presidenziale e dall'edificio del Congresso. La folla mostrava striscioni con scritte per chiedere le dimissioni di Rousseff e l'arresto di Lula, che grazie alla nomina di ministro alla Casa civile è immune dai processi ordinari per corruzione di cui è accusato in relazione allo scandalo Petrobras.

Lancio di gas lacrimogeni sui dimostranti davanti alla sede del Parlamento a Brasilia

 

A San Paolo, altre migliaia di persone hanno riempito l'avenida Paulista, già epicentro delle proteste di domenica in cui un milione di persone era sceso in strada per chiedere le dimissioni della presidente.

I manifestanti chiedono le dimissioni della presidente Dilma Rousseff

IL CASO LULA Grandi pulizie in Brasile per evitare la tempesta (L.Capuzzi)
Con la grave recessione in cui versa l'economia brasiliana, la rabbia nei confronti del potere per gli scandali dell'operazione "Lava Jato" (autolavaggio) è alle stelle. "Sono qui per il futuro dei miei figli, nipoti e pronipoti. Dilma deve andarsene, così come Lula. Quando è troppo è troppo", dice Vera Carneiro, 75 anni, avvolta in una bandiera verde-oro fuori dal palazzo della presidenza di Brasilia. La magistratura sospende la nomina di Lula a ministro Il giudice federale brasiliano Itagiba Catta Preta Neto, del 4° tribunale del Distretto federale, ha però emesso una sentenza provvisoria che sospende la nomina dell'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, a ministro della Casa civile. Il governo della presidente Dilma Rousseff può fare ricorso contro la decisione. Secondo il giudice, il giuramento di Lula, avvenuto stamane a Brasilia, presenta indizi di "irregolarità" e può rappresentare un "intervento indebito nell'attività della polizia, dei pm e della magistratura". Nello stesso provvedimento provvisorio, Catta Preta ha disposto che la presidente Rousseff sia intimata all'"immediata esecuzione" della sua decisione. "Ci aspettavamo qualcosa del genere, il governo farà subito appello", ha annunciato l'ex ministro Gilberto Carvalho.

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