martedì 16 dicembre 2014
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​L'attentato talebano nella scuola di Peshawar, in Pakistan, che ha causato la morte di oltre 130 bambini e ragazzi, ha provocato la reazione indignata di tutto il mondo. "Ho il cuore spezzato". È così che Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace, ha reagito all'orrore. Malala, 17 anni, vive in Gran Bretagna dall'ottobre del 2012, quando un commando di miliziani islamisti la ferì gravemente per punirla del suo impegno per la scolarizzazione nel Paese asiatico. "Insieme a milioni di persone piango per questi bambini, miei fratelli e sorelle. Condanno questo gesto e sto con il governo e le forze armate del Pakistan". L'altro Premio Nobel per la pace 2014, l'indiano Kailash Satyarthi, quando ancora l'attentato era in corso e decine di bambini erano ostaggio dei taleban, si è offerto in scambio: "Vi imploro, prendete me e lasciate i bambini", ha detto l'attivista indiano all'emittente Ndtv.  Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato con forza l'attacco. "Contro i bambini indifesi che studiano - ha detto - è stato condotto un attacco orrendo e codardo". Barack Obama ha condannato l'attentato e ha assicurato che gli Stati Uniti saranno al fianco del Paese per combattere il terrorismo. "Prendendo di mira studenti e professori in questo attacco atroce, i terroristi hanno mostrato ancora una volta la loro depravazione", ha affermato Obama in una nota, "siamo al fianco della popolazione pachistana e rinnoviamo l'impegno degli Stati Uniti a sostenere il governo del Pakistan nei suoi sforzi nel combattere il terrorismo e l'estremismo e promuovere la pace e la stabilità nella regione".  "Non c'è fine all'orrore del terrorismo": è il commento dell'Osservatore Romano alla notizia della strage di bambini. Dall'Europa è giunta la voce dell'Alto rappresentante per gli Affari esteri, Federica Mogherini: l'attacco "ci lascia in stato di shock. Quando sono gli innocenti a essere uccisi, quando i bambini sono presi di mira nel loro luogo di studio, si tratta di un attacco non solo ai valori e ai diritti universalmente riconosciuti, ma anche al futuro del Paese, alfuturo di tutti noi. Quello che è successo oggi - sottolinea Mogherini - ci ricorda quanto sia ancora forte la minaccia rappresentata dai talebani e quanto la situazione nella regione sia fragile e pericolosa. L'Unione europea è pienamente impegnata a affrontare la minaccia posta dal terrorismo ed è pronta ad aiutare il governo pakistano". Il premier Matteo Renzi, dal canto suo, ha sintetizzato in un tweet: "Il mondo deve reagire all'orrore".  "Suscita un orrore infinito la strage compiuta questa mattina a Peshawar dai talebani pachistani. La scelta di sterminare i giovanissimi figli dei militari perché 'vogliamo che provino il nostro stesso dolore', come è stato detto nella rivendicazione, tocca una vetta di ferocia e di disumanità che ha pochi precedenti". Lo dichiara la presidente della Camera, Laura Boldrini.
Per restare in Italia, si è levata la voce di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio: "La strage di bambini perpetrata da un gruppo di terroristi in una scuola del Pakistan suscita un orrore indicibile e impone una urgente assunzione di responsabilità a tutte le coscienze civili del mondo. Anche nel mezzo dei contrasti più irriducibili, anche nei conflitti più sanguinosi - prosegue -, la vita dei bambini dovrebbe essere sacra a tutte le parti in lotta, e la scuola dovrebbe essere risparmiata dagli scontri in atto, quale luogo di dialogo, di pace, di crescita comune. Siamo di fronte ad un crimine contro l'umanità", ha aggiuto Impagliazzo. "Di fronte a tanto orrore lo sdegno non basta più. È urgente un responsabile intervento politico di quanti - governi e organizzazioni internazionali - sono coinvolti nei conflitti, perché, superando l'impotenza fin qui manifestata, vengano messe in atto le iniziative necessarie per fermare i massacri. La società civile, le grandi religioni devono pretendere che le armi siano deposte e che il dialogo riparta".
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