venerdì 16 novembre 2012
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“C’è urgente bisogno di aiuti. Sono necessari medicinali, ci sono feriti da curare e case da ricostruire”. Così Claudette Habesch, direttrice di Caritas Gerusalemme, descrive la situazione a Gaza. Incontrando a Roma il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, la signora Habesch ha espresso profonda preoccupazione per il crescente numero di vittime e per la prospettiva sempre più remota di un cessate il fuoco tra palestinesi e israeliani. “Caritas Gerusalemme – ha ribadito la direttrice – continua comunque a lavorare perché ci sia comprensione e dialogo. Siamo sicuri che la giustizia porterà la pace e la pace porterà la riconciliazione. Il nostro è un lavoro quotidiano di accompagnamento delle persone che soffrono per dare loro speranza. Dare speranza è già un modo di lavorare per la pace”. In concreto Caritas Gerusalemme svolge un ruolo di accompagnamento e sostegno con particolare attenzione a giovani ed anziani. A Ramallah ad esempio vi sono molti anziani abbandonati a causa della crescente emigrazione dei cristiani verso l’Occidente, per lo più in USA, Canada, Australia. Queste persone riescono a sopravvivere grazie agli aiuti della Caritas, che chiamano familiarmente “la nostra casa”. Con i giovani si lavora invece sul versante dell’ascolto e del recupero per far fronte alla enorme piaga della tossicodipendenza. A Gerusalemme c’è un centro d’accoglienza e assistenza anche per le famiglie e la Caritas svolge un intenso lavoro di prevenzione con il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni. C’è poi l’ampio capitolo del microcredito, con progetti in molte zone, anche in Cisgiordania. Il microcredito aiuta tante persone a recuperare dignità e prospettive di futuro A Gaza infine la Caritas continua a portare avanti un progetto di sostegno psicosociale a bambini traumatizzati, è attivo un centro sanitario con tutte le specializzazioni, i laboratori di analisi e una clinica mobile che raggiunge periodicamente i diversi villaggi. Ad Aboud, in Cisgiordania, grazie anche al sostegno di Caritas Italiana è stato aperto dal 2008 un altro grande Centro sanitario che serve i molti villaggi confinanti. Il sostegno di Caritas Italiana è continuato nel 2011 con il finanziamento di nuove attrezzature sanitarie al Centro e prosegue nel 2012 con l’avvio di un progetto di sviluppo del volontariato. Su suggerimento di Caritas Gerusalemme, Caritas Italiana continua la collaborazione in Israele con la Ong israeliana Friendship Village, che promuove la convivenza e la conciliazione tra israeliani e palestinesi. Un sostegno analogo viene dato all'Ong Trust, che si occupa dell'educazione alla non violenza all'interno della società palestinese. Claudette Habesch ha infine voluto lanciare un messaggio positivo: “Io sono palestinese, cristiana e araba e non cesserò mai di credere e impegnarmi per il dialogo e la convivenza pacifica. La Chiesa di Gerusalemme è la Chiesa della Resurrezione ed è responsabilità del mondo cristiano continuare a dare testimonianza e portare speranza”. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Terra Santa” Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:                 UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119                 Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474                 Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384                 Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113  
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