sabato 19 gennaio 2013
I miliziani jihaidisti hanno trucidato gli ultimi ostaggi. Sedici persone trovate vive, nascoste all'interno dei macchinari. Altri quattro dipendenti risultano dispersi. Gli ultimi guerriglieri presenti all'interno dell'impianto sono stati eliminati. Hollande: negoziato impossibile, meglio il blitz. In tutto, per il Governo algerino, sono 32 i terroristi uccisi, mentre 23 sono le vittime tra il personale del campo.
«Usati come scudi umani. Cercavano gli occidentali»
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Sono 32 i terroristi uccisi dell'esercito algerino a In Amenas, mentre 23 sono le vittime tra il personale del campo. Lo riferisce un comunicato del Governo algerino.​
Sette ostaggi, dei quali non si conosce la nazionalità, sono stati uccisi dal commando che ha attaccato il sito di In Amenas, nel sudest dell'Algeria. Lo riferisce il sito web del quotidiano algerino el-Watan, che cita fonti ufficiali e che dà notizia dell'uccisione di 11 terroristi da parte delle forze speciali algerine.Mentre Bob Dudley, amministratore delegato del colosso petrolifero britannico Bp, ha annunciato che dei 18 dipendenti che lavoravano nell'impianto di In Amenas nel sud dell'Algeria 14 sono in salvo mentre di quattro non si sa ancora nulla. L'impianto gasiero era gestito oltre che da Bp, dall'algerina Sonatrach e dalla norvegese Statoil. Secondo le fonti del giornale, ieri sera i "terroristi" avrebbero cercato senza esito di sabotare gli impianti del sito per l'estrazione di idrocarburi. Stamani, «avendo perso ogni speranza di abbandonare il sito con gli ultimi sette ostaggi, i terroristi hanno iniziato a ucciderne alcuni, spingendo le forze speciali a intervenire». «I terroristi - conclude el-Watan nella sua ricostruzione - si preparavano a un suicidio collettivo. L'intervento delle unità speciali dell'esercito algerino ha permesso la loro neutralizzazione. Purtroppo gli ostaggi erano già stati uccisi». L'assalto finale si sarebbe svolto nella tarda mattinata di oggi. Le notizie da In Amenas, però, continuano ad arrivare in modo frammentato e confuso. Sedici ostaggi, non si sa di quale nazionalità, sono stati trovati vivi nel campo gasiero di In Amenas al termine del blitz militare. Si tratta di persone che, all'inizio dell'attacco, si erano nascoste nei macchinari degli impianti di estrazione. Lo riferisce l'agenzia tunisina Ats, citando un notabile della regione di Illizi.Nella parte dell'impianto che al momento è controllata dai militari algerini invece, si sta procedendo alla bonifica delle strutture che erano state minate dagli islamisti. Lo hanno reso noto fonti della compagnia petrolifera statale “Sonatrach”, che gestisce l'impianto in joint-venture con la britannica 'Bp' e con la norvegese 'Statoil'. La scoperta degli esplosivi, la cui esistenza era peraltro stata già resa nota dagli stessi ribelli, ha fatto seguito al blitz in cui sarebbero morti sette ostaggi e i loro rapitori.HOLLAND: NEGOZIATO IMPOSSIBILE
Malgrado l'altissimo e ancora provvisorio costo di vite umane tra gli ostaggi, anche il presidente francese, Francois Hollande, giudica il blitz delle forze algerine nel sito gasiero di In Amenas l'opzione migliore visto che non era possibile negoziare con i terroristi legati ad al-Qaeda nel Maghreb Islamico.
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