lunedì 25 luglio 2016
Quattro si trovano ad Aleppo est, dove 300mila civili sono intrappolati e scarseggiano cibo, acqua e medicine. La protesta del Comitato internazionale della Croce Rossa. L'allarme dell'Onu.
Siria, bombardati 7 ospedali
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Sette ospedali e una banca del sangue sono stati colpiti ieri da raid aerei russi o governativi siriani e sono stati parzialmente distrutti nel nord della Siria e a est della capitale Damasco, dove già nei mesi scorsi le aviazioni di Damasco e di Mosca avevano bombardato cliniche mediche e dove insorti avevano colpito un ospedale con l'artiglieria. Le fonti non hanno ancora fornito un bilancio preciso delle vittime ma si parla di "decine" di morti, tra cui "un neonato". Ma le informazioni non possono essere verificate in maniera indipendente. L'agenzia Ansa ha interpellato telefonicamente fonti mediche che operano nel nord della Siria e nella regione di Damasco. Le fonti hanno precisato che ad Aleppo orientale, la zona controllata dagli insorti anti-regime e da due settimane completamente assediata dalle forze governative, sono stati colpiti gli ospedali Bayan, Hakim, Daqmaq e Zahra, oltre a una banca del sangue nel quartiere Shaar. Un'altra clinica colpita si trova ad Atareb, cittadina a ovest di Aleppo lungo la strada che collega la contesa metropoli siriana al confine occidentale con la Turchia. Un altro ospedale è stato bombardato e distrutto nella Ghuta orientale, vicino Damasco. Il settimo ospedale colpito è quello pubblico di Idlib, capoluogo dell'omonima regione nord-occidentale. Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), che ad Aleppo ha personale e uffici, ha confermato che degli ospedali sono stati colpiti domenica mattina. Sul profilo Twitter del Cicr si legge: "Altri ospedali colpiti stamani ad Aleppo. Civili e ospedali non sono un obiettivo". Da giorni, da quando si è stretto l'assedio su Aleppo est, le aviazioni russa e governativa siriana hanno intensificato gli attacchi su quartieri densamente popolati da civili in trappola. E i bilanci riferiti dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus, espressione dei ribelli anti-regime) parlano di decine di morti al giorno. Tra le vittime donne e bambini.  Nei giorni scorsi l'Onu aveva lanciato l'allarme umanitario per i circa 300mila civili rimasti ad Aleppo est, dove scarseggiano farina, medicine, combustibile domestico usato per alimentare, tra l'altro, le pompe d'acqua potabile.
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