sabato 12 luglio 2014
​La Comunità di Sant'Egidio: l'Italia porti a Bruxelles il dossier siriano.
Aleppo, neonato estratto vivo dalle macerie / VIDEO
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La Comunità di Sant'Egidio lancia nuovamente un appello per salvare Aleppo, sotto assedio e martoriata. E questa volta chiama in causa direttamente il governo italiano e la sua responsabilità di guida dell'Europa nel semestre in corso per proporre due cose: un corridoio umanitario e la proclamazione di Aleppo "città aperta" in questa guerra civile siriana che sembra non avere più fine.«L'Italia, nel ruolo di guida dell'Ue in questo semestre - si legge nel comunito di Sant'Egidio -, deve favorire una soluzione politica globale. La soluzione militare è al fallimento. E ci sono già 160 mila morti, di cui 12 mila bambini, e 6 milioni di rifugiati interni ed esterni. Soluzione politica, ma anche umanitaria. A cominciare da Aleppo». La proposta è quella di «un piano speciale in grado di coinvolgere tutti i soggetti, Assad compreso, e la conseguente creazione di corridoi umanitari e di un ponte speciale di aiuti per una città che è ricattata anche dall'assenza di acqua. Il dramma umanitario in Siria non è più solo una questione mediorientale, ma mondiale».«L'Unicef, molti parlamentari, personalità italiane ed internazionali - si legge ancora - hanno già raccolto l'appello lanciato da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, per salvare Aleppo: la città-simbolo di una guerra che rischia di destabilizzare l'intero Medio Oriente e di mettere fine alla parola convivenza tra religioni e gruppi etnici, dopo millenni. Gli onorevoli Dellai e Marazziti hanno rivolto una interpellanza urgente al governo italiano, perché in un quadro di impotenza internazionale e di fronte a un rivolgimento del nord Mediterraneo, una nuova escalation del conflitto Israelo-palestinese, il cambiamento delle frontiere tra Iraq e Siria e l'islamizzazione cruenta e forzata di intere aree, proprio da Aleppo possa risorgere la speranza. Il vice-ministro Pistelli ha risposto garantendo un impegno straordinario dell'Italia per avviare nuovi varchi umanitari in dialogo con la Turchia e per sottoporre l'Appello all'intero governo italiano. “Prendendo atto dell'impegno e dell'attenzione del governo italiano nell'area di crisi siriana - ha sottolineato Marazziti – ma di fronte alle difficoltà della comunità internazionale ad individuare una soluzione efficace per questo conflitto, mentre il rumore della guerra e della sofferenza continua ad impedire alle richieste di aiuto di arrivare fino a noi, chiedo all'intero governo di sottoscrivere l'Appello Save Aleppo e di portarlo in Europa"».
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