lunedì 5 ottobre 2015
Medici senza Frontiere respinge l'accusa, avanzata dal governo afgano, di avere accolto taleban e parla di «crimine di guerra». Evacuata la struttura colpita sabato.
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L'organizzazione di Medici senza Frontiere si è detta "disgustata" dalle giustificazioni addotte dal governo afgano per il bombardamento dell'ospedale di Kunduz, e ha denunciato un "crimine di guerra".L'ong ha evacuato la struttura, che si trova nel nord dell'Afghanistan, perché dopo il bombardamento di sabato non è più atta a funzionare. Con un comunicato diffuso domenica sera, il direttore generale di Msf, Christopher Stokes, ha attaccato duramente i responsabili afgani secondo i quali l'attacco è stato sferrato perché all'interno dell'ospedale si trovavano dei combattenti talebani, ipotesi smentita dall'ong: "Queste dichiarazioni implicano che le forze afgane e americane hanno deciso insieme di radere al suolo un ospedale completamente operativo". "Questo equivale a riconoscere che si tratta di un crimine di guerra", ha dichiarato Stokes. Oltretutto "ciò contraddice totalmente i primi tentativi del governo americano di minimizzare le conseguenze degli attacchi come 'danni collateralì". La chiusura del centro di Kunduz ha conseguenze pesantissime per la popolazione civile, intrappolata nel mezzo degli scontri tra l'esercito afgano e i ribelli talebani per il controllo di questa città. "L'ospedale di Msf non è più in grado di funzionare. I pazienti che si trovano in uno stato critico sono stati trasferiti verso altre strutture mediche. Non c'è più alcun operatore di Msf nell'ospedale", ha dichiarato la portavoce dell'ong in Afghanistan, Kate Stegeman. "Attualmente non posso dire se il centro di traumatologia riaprirà o meno". Dopo il bombardamento - costato la vita a 22 persone, di cui 12 operatori di Msf e 10 civili, fra i quali 3 bambini - Msf ha chiesto un'indagine "esaustiva e trasparente", affidata a un organismo internazionale indipendente, qualificando come "insufficiente" l'inchiesta americana annunciata dal presidente Barack Obama.Secondo quanto dichiarato dal generale Usa, John Campbell, comandante della forze americane in Afghanistan, "le forze afghane hanno chiesto supporto aereo avvertendo di essere sotto il fuoco nemico". "Ci è stato chiesto un bombardamento per eliminare una minaccia talebana", ha aggiunto l'ufficiale, esprimendo "sentite condoglianze" per le vittime civili causate dal raid. Campbell ha assicurato che l'inchiesta sarà trasparente e che ci saranno anche una indagine della Nato e un'altra di Kabul.
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