martedì 4 febbraio 2014
​Dallo scorso novembre il presidente uscente avrebbe avviato colloqui con emissari dei taleban, nell'intento di convincerli a concludere un accordo di pace.
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Dallo scorso novembre il presidente uscente dell'Afghanistan, Hamid Karzai, avrebbe avviato colloqui segreti con emissari dei taleban, nell'intento di convincerli a concludere un accordo di pace,.Lo riferisce il New York Times, che cita proprie fonti riservate all'interno dell'amministrazione Usa e di quella afghana. Tra queste ultime sarebbe compreso lo stesso portavoce personale di Karzai, il quale avrebbe confermato i contatti sotto banco e definito positivo l'andamento degli ultimi due mesi.In realtà, stando ad altre fonti anonime, finora i negoziati sarebbero rimasti privi di esito, come dimostra il fatto che gli ex studenti coranici hanno ribadito l'intenzione di sabotare le elezioni presidenziali del 5 aprile e hanno intensificato gli attacchi. Gennaio, infatti, è stato il mese più sanguinoso dal 2008 e la stessa tendenza si è registrata a inizio febbraio, con due attentati in poche ore lunedì nella sola capitale. L'esistenza dei colloqui segreti spiegherebbe tuttavia la crescente ostilità manifestata da Karzai nei confronti di Washington, di cui in passato è stato invece un alleato fedele: non sembra casuale che proprio a novembre il presidente afghano avesse annunciato di non voler firmare, se non dopo le presidenziali, l'accordo bilaterale in materia di sicurezza con gli Usa, che permetterebbe a questi ultimi di lasciare truppe nel Paese centro-asiatico anche dopo il completamento del ritiro delle forze Nato, a fine anno.Intervenendo all'epoca davanti alla Loya Jirga, la Grande Assemblea tradizionale formata da circa 2.500 tra anziani, capi tribù e dignitari di varia estrazione e chiamata a esprimersisul trattato, Karzai non esitò ad affermare: "La mia fiducia nell'America non è buona. Io non mi fido di loro, e loro non si fidano di me. Nel corso degli ultimi dieci anni li ho combattuti, e loro hanno fatto propaganda contro di me".
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