venerdì 18 luglio 2014
Obama attacca: abbiamo le prove. Raggiunto accordo per una zona di sicurezza, ma Kiev accusa: i ribelli distruggono le prove, accesso negato agli osservatori Ocse.
 LA SCHEDA Le tappe della guerra di confine
Tragico squarcio nel velo dell'ipocrisia (Andrea Lavazza)
Sanzioni russe contro 12 militari Usa
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Sono i separatisti filorussi i principali indiziati per il disastro del boeing malese abbattuto ieri con 298 persone a bordo sui cieli dell'Ucraina orientale da un missile terra-aria. A sostenerlo sono soprattutto l'Ucraina e gli Usa, sostenendo che il razzo è partito da un'area controllata dai filorussi, e confortati da intercettazioni telefoniche in cui gli stessi separatisti si attribuiscono la responsabilità dell'accaduto. Intanto i membri del gruppo di contatto che comprende Ucraina, Russia e Osce hanno raggiunto un accordo con i separatisti filorussi per l"attuazione di una zona di sicurezza di 20 chilometri nel luogo in cui è precipitato l'aereo della Malaysia Airlines due giorni fa. Lo ha annunciato stamattina il capo dei servizi di sicurezza ucraino precisando che in questo modo l'Ucraina "potrà adempiere al suo compito essenziale identificare i corpi e restituirli alle famiglie". Il governo ucraino accusa i ribelli filorussi di "cercare di distruggere, con il sostegno della Russia, le prove del loro crimine internazionale". In una dichiarazione ufficiale, Kiev aggiunge che i separatisti stannocercando ad esempio di trasportare i resti dell'aereo abbattutoin Russia.  "I terroristi hanno trasportato i corpi di 38 vittime all'obitorio di Donetsk, dove specialisti che parlano con un forte accento russo hanno dichiarato che procederanno ad un'autopsia" si legge in un comunicato ufficiale. Inoltre Kiev accusa i ribelli di non consentire agli organi competenti ucraini di cominciare l'inchiesta e ai rappresentantied esperti stranieri di accedere alla zona. Accesso negato, secondo quanto scrive la Bbc, anche agli osservatori Ocse.   La Russia, sotto assedio per il suo sostegno alla causa separatista, mantiene un profilo basso invocando la pace, mentre il Consiglio di sicurezza dell'Onu chiede un'inchiesta internazionale indipendente. Due giorni dopo il disastro aereo sui cieli ucraini, costato la vita a 298 persone, tra cui 80 bambini, si stringe il cerchio intorno ai filorussi, che da mesi combattono una guerra civile contro Kiev nell'Ucraina orientale. L'intelligence americana, in particolare, rileva che il velivolo della Malaysia Airlines è stato certamente abbattuto da un missile terra-aria lanciato dal territorio in mano ai separatisti, e "molto probabilmente" sono stati loro. Concetto ribadito dal presidente Barack Obama, che poi punta il dito contro la Russia. Pur sollecitando un'indagine internazionale "credibile" e "imparziale" e "senza dare retta alle speculazioni", Obama rileva come Mosca continui a sostenere i separatisti, fornendo loro armi pesanti e artiglieria antiaerea, e quindi chiede a Putin di "concordare con i filorussi un immediato cessate il fuoco", anche perché "la Russia finora non ha fatto nulla per imboccare la strada della pace". Altrimenti, ammonisce Obama, le sanzioni aumenteranno. Da Mosca si registra un'attenuazione dei toni rispetto alle ore immediatamente successive all'accaduto.  Il presidente russo Vladimir Putin, che aveva addossato la responsabilità a Kiev per aver ripreso le attività militari contro i ribelli, si limita ad auspicare un'indagine imparziale ed oggettiva. Successivamente, il leader del Cremlino fa sapere di essere "in costante contatto" con il collega ucraino Poroshenko per trovare una "soluzione pacifica duratura" alla crisi tra Mosca e Kiev.  La cancelliera tedesca Angela Merkel (che ieri aveva parlato con Obama) e il presidente Putin si sono detti concordi sulla rapida creazione di una commissione d'inchiesta indipendente, guidata dall'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (Icao), per far luce sulla strage e sulla necessità di far cessare il fuoco. 

 

Il disastro aereo finisce anche sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che in una riunione d'emergenza sollecita "un'inchiesta internazionale completa e indipendente". A Palazzo di Vetro, tra l'altro, l'ambasciatore ucraino porta la pistola fumante che per Kiev inchioderebbe i filorussi: delle intercettazioni telefoniche tra miliziani di Donetsk e intelligence russa in cui i primi affermano di "aver buttato giù" un aereo civile.   L'ambasciatore russo, da parte sua, accusa il governo ucraino di non aver chiuso lo spazio aereo sopra la zona degli scontri e chiede di non fare pressioni sull'inchiesta con "ipotesi e insinuazioni". Come prova di buona fede, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov fa sapere che Mosca non prenderà in consegna la scatola nera del velivolo, che si trova nelle mani dei separatisti e che dovrà essere analizzata dagli esperti internazionali. Intanto i rflettori restano puntati sulla tragedia dei cieli sul volo Amsterdam-Kuala Lumpur della Malaysia Airlines: "I corpi cadevano dal cielo", raccontano alcuni abitanti dei villaggi vicini alla zona dove il Boeing 777 è precipitato. Altri riferiscono di aver trovato pezzi di fusoliera nei propri cortili. sessanta esperti malesi sono attesi oggi a Kiev e sperano di potersi recare nell'est dell'Ucraina, sul luogo dell'impatto. Erano solo sei i ricercatori nel campo dell'Aids a bordo del Boeing 777 e non un centinaio come ricostruito sulla base delle prime notizie. E' l'Olanda a piangere il maggior numero di morti, 192, molti dei quali turisti in volo verso Bali. Identificate tutte le nazionalità delle vittime: a bordo 44 malesi (inclusi 15 membri dell'equipaggio e due bebè), 27 australiani, 12 indonesiani (con un bebè), 10 britannici, 4 tedeschi, 4 belgi, 3 filippini, un canadese ed un neozelandese.Sembra molto probabile che ad abbattere il Boeing 777 sia stato un missile Buk terra-aria, l'unico in grado di raggiungere la quota di 10.000 metri alla quale si trovava il velivolo quando è scomparso dai radar. Il Buk ha una gittata massima di 30 chilometri e una quota massima di tangenza di 14.000 metri. Sia le forze armate ucraine che quelle russe sono dotate del sistema missilistico anti-aereo Buk, una classe di missili terra-aria sviluppati dall'Unione Sovietica e dalla Federazione Russa. Il sistema, denominato in codice Nato SA-11 "Gadfly" (Tafano), è trasportato su lanciatori quadrupli montati su sistemi semoventi cingolati. Una divisione Buk era appena stata mandata da Kiev a Donetsk. Le dimensioni del sistema lo rendono difficilmente occultabile ai satelliti.

 

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