sabato 31 maggio 2014
Il religioso cristiano sudcoreano ha avuto i lavori forzati a vita, scampando la pena capitale.
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Con l'accusa di spionaggio, la giustizia nordcoreana ha condannato un missionario cristiano sudcoreano ai lavori forzati a vita; ed è l'ennesimo caso di un missionario che incappa nelle maglie del regime di Pyongyang. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a morte per Kim Jeong-Wook, chiamato Kim Jong Uk dai media nordcoreani e descritto come un agente dell'intelligence di Seul infiltrato per cospirare contro il regime di Kim Jong-un.       Secondo l'agenzia ufficiale nordcoreala Kcna, Kim ha "ammesso tutti i suoi crimini" ed è "sinceramente pentito"; il missionario - ha aggiunto l'agenzia - era entrato illegalmente con l'obiettivo di "creare una Chiesa clandestina e raccogliere informazioni sugli affari interni della Corea del Nord".

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