venerdì 29 aprile 2016
Fasci di luce illuminano il monumento. Gli interventi dei testimoni del martirio a causa della fede, dall'Iraq alla Siria, dal Pakistan allo Yemen.
 
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200 milioni di cristiani perseguitati E la Fontana di Trevi si tinge di rosso
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Rosso come il sangue dei tanti, troppi uomini e donne massacrati a causa della propria fede. Questa sera alle 20 il marmo candido di Fontana di Trevi diventerà scarlatto, grazie a una serie di fasci di luce. Mentre le immagini di questo dramma invisibile verranno proiettate sul monumento, squarciando il velo di silenzio. L’iniziativa, promossa da Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), vuole richiamare l’attenzione sui milioni di perseguitati nel mondo per ragioni religiose, in particolare dei cristiani, i più colpiti dalle discriminazioni.«Imporporare la Fontana di Trevi sarà l'occasione per offrire a tutti un segno della presenza, ancor oggi, del martirio, e per innalzare al Signore una preghiera a favore dei cristiani perseguitati e di tutti coloro che sono oppressi, nell'auspicio che un'accresciuta sensibilità su questo tema porti, in tanti, frutti di impegno e attivo coinvolgimento». Così ha scritto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nel messaggio che ha inviato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre in occasione dell'evento. Acs illuminerà la fontana con fasci di luce rossa a ricordo del sangue versato dai martiri cristiani. Il porporato si unisce alla fondazione pontificia nel sottolineare quanto sia essenziale favorire una maggiore sensibilità in merito alla persecuzione che affligge milioni di cristiani in tutto il mondo. Il presidente della Cei ha sottolineato la necessità di «pregare e agire per i cristiani e con i cristiani che in ogni parte del mondo soffrono a causa dell'incomprensione, dell'odio e della persecuzione», i quali «ci rammentano che nella sofferenza si offre la testimonianza più alta, al punto che, come affermava un antico padre della Chiesa, il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani». «Abbiamo bisogno di segni - ha proseguito il cardinale Bagnasco - e quello che compirete, unito alle testimonianze che saranno proposte, sarà un segno altamente evocativo, che spero si imprima nella mente e nel cuore di molti».   Infine il cardinale Bagnasco nel messaggio si è soffermato poi su Fontana di Trevi, che «nella sua architettura e nelle sue composizioni, offre una raffigurazione del mare»: «simbolo della globalizzazione, poiché congiunge tutte le parti del pianeta» e al tempo stesso «della migrazione di tanti fratelli, che attraverso il mare cercano salvezza e speranza».Un problema diffuso in tutto il pianeta, non solo in Medio Oriente. «La sistematica violazione del diritto alla libertà religiosa», come scrive Acs, «deve diventare un tema centrale nel dibattito pubblico, onde evitare il rischio dell’indifferenza ». Da qui la scelta di un atto dal forte contenuto simbolico. All’evento parteciperà il presidente internazionale di Acs, il cardinale Mauro Piacenza e il presidente di Acs Italia, Alfredo Mantovano, oltre a vari testimoni tra cui monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo, città emblema della tragedia siriana. Del milione di cristiani che vivevano prima della guerra nel Paese, oggi ne sono rimasti in terzo, appena 500mila: dei 160mila fedeli, ne sono rimasti 40mila.Nel corso della serata alcuni amici e parenti ricorderanno martiri di oggi come Shahbaz Bhatti, don Andrea Santoro, le quattro missionarie della Carità trucidate a marzo in Yemen e gli studenti dell'Università di Garissa uccisi lo scorso anno in Kenya.  All'iniziativa da Baghad ha aderito anche il patriarca caldeo Louis Sako: «Ci uniremo a voi in preghiera, in comunione e unità con tutto il mondo cristiano», ha scritto Sako.«Rigettiamo l’uso perverso della religione e di qualsiasi ideologia per giustificare la violenza – ha affermato il presidente del Senato, Pietro Grasso –, sollevando un grido di condanna e di denuncia contro le persecuzioni, ma anche di coraggio nel rivendicare la propria identità di credenti». In un messaggio, il presidente del Senato ha lodato la coraggiosa idea di Acs: significa rendersi «interpreti di quei valori di libertà, di democrazia e rispetto della dignità e dei diritti umani che uniscono tutti gli italiani e tutti coloro che vivono in questo Paese».

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