mercoledì 20 agosto 2014
L'Oms: 1.350 morti con 2.473 casi di malattia. Dalla Sierra Leone, cuore dell'emergenza, Save the Children lancia l'allarme: «I bambini sono i più difficili da curare».
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L'epidemia di Ebola ha fatto finora 1.350 morti con 2.473 casi di malattia da virus in Liberia, Sierra Leone, Guinea e Nigeria. Lo ha reso noto l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), precisando che indue giorni, il 17 e il 18 agosto, sono morte 106 persone."Questa è la più grande epidemia di Ebola che il mondo abbia mai visto", afferma dal cuore dell'area di crisi in Sierra Leone Rob Mac Gillivray, Direttore Regionale per le Emergenze Umanitarie di Save the Children che spiega di temerne la diffusione fra i bambini: sono i più difficili da curare e per la paura i genitori si tengono lontani dai centrimedici e le donne stanno partorendo in casa senza assistenzaqualificata.  "Già prima dell'inizio di questa emergenza c'erano meno di tre medici ogni 100mila persone sia in Liberia che in Sierra Leone, e ora i sistemi sanitari sono sopraffatti dalla crisi". Lo dice Save the Children, che sta rinforzando il proprio intervento nell'area dell'Africa Occidentale. "I genitori sono comprensibilmente spaventati e stanno lontani dai centri medici per la paura di entrare in contatto con l'infezione, le donne incinta stanno partorendo in casa piuttosto che cercare un aiuto medico qualificato" spiega. Per MacGillivray serve lavorare in stretta collaborazione con i servizi sanitari locali e con i governi dei paesi coinvolti, per garantire che tutti i bambini della regione possano ricevere le cure di cui hanno bisogno. "I bambini cui è stato diagnosticato il virus Ebola necessitano - conclude - di un trattamento specifico ed è fondamentale che sia predispostaun'assistenza sanitaria specialistica per loro".
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